Case Popolari: over 70, canone azzerato solo agli inquilini Aler Orsenigo (PD), “la regione non rispetta gli impegni”

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Marcia indietro della Regione sull'esenzione dal pagamento dell'affitto per gli inquilini anziani, e in regola con i pagamenti, delle case popolari di proprietà dei comuni. L'impegno preso in campagna elettorale dal presidente Fontana rimane, almeno per ora, riservato esclusivamente agli inquilini delle case Aler. Si tratta della gratuità dell'affitto per i cittadini residenti nelle case di edilizia residenziale pubblica a queste condizioni: avere più di 70 anni, un reddito Isee inferiore a 9mila euro annui, essere in regola con i pagamenti di affitto e spese negli ultimi 5 anni ed essere residenti in Lombardia da almeno 10 anni. Di questa discriminazione si era accorto il Pd che durante l'ultima sessione di bilancio, poco prima di Natale, aveva protestato e ottenuto l'approvazione di un emendamento che metteva sullo stesso piano gli inquilini delle case popolari, qualunque fosse la proprietà. Nonostante ciò, la Regione ha deciso di procedere solo per gli inquilini Aler, trincerandosi dietro la sperimentazione.

Diffusione colonnine elettriche di ricarica, interrogazione del M5S Lombardia

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Un'interrogazione per sollecitare la Giunta regionale a implementare lo sviluppo della mobilità elettrica e diffondere le colonnine di ricarica in modo capillare su tutto il territorio lombardo.
L'ha presentata Raffaele Erba, consigliere regionale comasco del Movimento 5 Stelle. L'obiettivo è quello di chiedere ai vertici di Regione Lombardia di tracciare un bilancio sui risultati ottenuti negli ultimi mesi. A preoccupare è l'inerzia della Giunta regionale sebbene un decreto legislativo emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri a febbraio 2018 avesse assegnato quasi 14,5 milioni di euro alla Lombardia per la realizzazione di reti di ricarica pubbliche e private sparse su tutto il territorio. Una scelta, quella di puntare sui veicoli a basso inquinamento, confermata a fine anno dal Governo che ha deciso di prevedere un bonus fino a 6 mila euro per chi acquisti veicoli elettrici o ibridi. Misure completamente ignorate da Regione Lombardia che non ha previsto agevolazioni integrativi nella sessione di bilancio di fine anno.
“La finalità dell'interrogazione è recuperare le informazioni per fare il punto sulle infrastrutture necessarie per sostenere la mobilità di tipo elettrico – spiega Raffaele Erba, autore dell'interrogazione – Il sospetto è che la Giunta di Regione Lombardia sia indietro con i tempi. Noi oggi non abbiamo una rete omogenea di colonnine. Ci sono alcune zone con bassa densità di reti di ricarica, come per esempio nel Canturino e nella Bassa Comasca. E poi bisognerebbe migliorare l'accessibilità per renderle facilmente fruibili anche ai cittadini che intendono pagare in contanti o con la carta di credito”.
Nel Documento di Attuazione predisposto da Regione Lombardia, l'obiettivo da raggiungere entro il 2030 è di arrivare almeno al 15% dei veicoli elettrici su quelli circolanti su tutto il territorio lombardo.

Violi (M5S Lombardia). Derivazioni idroelettriche. Bene le modifiche, così restituiamo risorse ai territori per investimenti.

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“Sostengo da sempre con decisione le modifiche al quadro normativo nazionale in materia di grandi derivazioni idroelettriche perché restituiscono risorse a territori sfruttati da molti anni.
Spesso si tratta di comuni di montagna distanti dai grandi centri e sostanzialmente abbandonati al loro destino. Riconoscere le risorse che si meritano è sacrosanto e consentirà una rinnovata progettualità in infrastrutture decenti. Grazie al provvedimento del Governo molti territori possono tornare finalmente a essere competitivi. Ora bisogna legiferare a livello regionale e fare le gare dopo 20 anni di concessioni in deroga. Definiremo delle priorità perché un bene come l'acqua non può essere dato per pochi spiccioli ai privati come è successo fino ad oggi. I benefici delle derivazioni devono andare ai territori che le ospitano”, così Dario Violi, consigliere del M5S Lombardia.

Incendi in montagna - Orsenigo (PD): “bene la risoluzione, ma utilizziamo le compensazioni per la riforestazione”

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La risoluzione sugli ‘Interventi atti a scongiurare l’emergenza degli incendi boschivi’, approvata stamattina all’unanimità dal consiglio regionale della Lombardia, è un impegno per la Giunta regionale a rafforzare la prevenzione, a promuovere il miglioramento forestale, a fare bandi per progetti di riforestazione delle aree boscate danneggiate, a utilizzare a questo fine le economie del bando del Programma di sviluppo rurale. “Tutti interventi che per noi vanno bene, ma per quanto riguarda la provincia di Como, vogliamo ricordare ancora una volta a Regione Lombardia che i soldi ci sono e derivano dai 21 milioni di compensazioni ambientali per la costruzione di Pedemontana”, commenta Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd.
La risoluzione nasce “dall’emergenza incendi che ha colpito nelle scorse settimane tutta la regione, in particolare la provincia di Como dove 9 incendi hanno bruciato 673 ettari di territorio quasi completamente boscato – ricorda Orsenigo –.

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