Oggi, all’inizio dell’anno dedicato dall’ONU alla Biodiversità, si cerca di riaprire un tema che, grazie alla Legge sulla Caccia, approvata con grande maggioranza nel 1992, si riteneva ormai accantonato.
Tra le norme della Legge vigente c’è quella, importantissima, che limita, stando alle indicazioni dell’Unione Europea, il periodo venatorio dai primi di settembre al 31 gennaio.
Ieri, al Senato, nel corso del dibattito per la legge comunitaria - nonostante il parere negativo del Ministero dell’Ambiente, quello dell’Istituto Superiore Per la Ricerca e la Protezione Ambientale, la bocciatura, per ben tre volte, nel 2009, del Governo e di varie Commissioni parlamentari, le proteste di personaggi come il Ministro Michela Brambilla, Dacia Maraini e infine la denuncia di più di 100 associazioni ambientaliste e culturali, contrarie a un’estensione dei termini per l’attività venatoria - l’emendamento proposto dal Senatore Santini (Pdl) ora divenuto articolo n°38, sostenuto dal ministro per le Politiche Europee, Andrea Ronchi, è passato.
Questa norma tende a ridare alle Regioni (una volta approvata dalla Camera) la possibilità di autorizzare l’attività delle doppiette anche prima di settembre e dopo il 31 gennaio, andando a colpire animali ancora immaturi e uccelli migratori in viaggio verso i siti di riproduzione. Oltre a questo, il 90% dei cittadini che si sono espressi contro l’ampliamento del periodo di caccia, saranno obbligati, in tempo di vacanze, a sopportare le sparatorie dei cacciatori, favoriti oltretutto da un articolo del Codice Civile che autorizza (unico Paese del mondo) ai soli cacciatori a penetrare senza permesso nei terreni altrui.
E poi si considera inaccettabile il fatto che una minoranza di 700.000 persone, circa l’1% della popolazione, possa arrogarsi il diritto - facendo leva su una classe politica più sensibile ai voti che alle esigenze collettive - di disporre a suo piacimento della fauna che la legge definisce “patrimonio indisponibile dello Stato, tutelata nell’interesse della comunità nazionale e internazionale”. A parte i danni che questo provvedimento, se promulgato, arrecherà alle specie che, grazie a una tregua ventennale son tornate a nidificare nel nostro Paese, c’è da aspettarsi che l’Unione Europea, vedendo ignorate le proprie richieste, infligga all’Italia pesanti sanzioni economiche, addossando all’intera popolazione sanzioni di cui solo i cacciatori e i loro sostenitori politici sono in realtà responsabili.
Le Associazioni ambientaliste e culturali che costituiscono il volontariato (ricordo che queste, stando a un recente sondaggio, sono al primo posto tra le varie istituzioni di cui gli italiani hanno più fiducia) dovranno, ancora una volta, movimentarsi con manifestazioni, denunce e costosi ricorsi contro chi, per il proprio interesse, attenta a un patrimonio di tutti. Ma sarà una fatica dura. Anche perché sono alle porte altre indecenti proposte, come la licenza di caccia ai sedicenni
Comunicato Stampa Federconsumatori Como tel 031/242824
28/1/2010
TLC: IL TAR DA RAGIONE AGLI UTENTI. TELECOM E WIND PAGHINO PER LE PRATICHE SCORRETTE.
Positivo l’intervento del Tar del Lazio, che ha deciso di respingere i ricorsi di Telecom e Wind per contestare le multe inflitte loro dall’Antitrust per pratiche commerciali scorrette.
È indispensabile, però, adottare misure che permettano di sradicare, una volta per tutte, i comportamenti scorretti che determinano tali sanzioni.
Non sono più tollerabili, infatti, le modifiche dei piani tariffari all’insaputa degli utenti, le attivazioni di connessioni internet e servizi non richiesti. Ma tali questioni sono solamente il fanalino di coda degli innumerevoli problemi relativi al settore delle telecomunicazioni.
È evidente che queste multe non costituiscono più un reale deterrente per i comportamenti scorretti dei gestori telefonici, che, anzi, per aggirarle, adottano la tattica del ricorso al Tar.
È necessario, quindi, che l’Antitrust disponga dei poteri per intervenire non solo con sanzioni pecuniarie, ma anche di carattere amministrativo, che arrivino fino alla sospensione dell’attività dei gestori.
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Federconsumatori Como tel 031/242824
La proposta di Telecom di applicare una penale fissa di 9 euro, più interessi di mora fino al 5,5% per i ritardi di oltre 10 giorni ha fatto infuriare le associazioni dei consumatori . A conti fatti, nella telefonia fissa la media delle bollette va dai 30 ai 40 euro, con un peso percentuale enorme del canone fisso sull’intero importo. Gli aumenti prospettati da Telecom equivarrebbero ad un aumento medio che va dal 25 al 40% per i cosiddetti ritardatari. Da qui la reazione delle associazioni dei consumatori che hanno espresso all’Agcom la loro piena contrarietà".
Federconsumatori e Adusbef, ricordano come la richiesta di Telecom sarebbe arrivata senza neanche consultare il parere delle associazioni dei Consumatori.
“Qualsiasi azione non concertata sarà contrastata da noi in tutti i modi, a partire da iniziative e contenziosi legali. Naturalmente siamo in attesa di un sussulto di senso di responsabilità da parte della Telecom”, commentano Rosario Trefiletti (Federconsumatori) ed Elio Lannutti (Adusbef).
La proposta di Telecom scaricherebbe costi enormi sui consumatori, senza poter verificare se è Telecom che consegna le bollette in ritardo o se il ritardo nella consegna ai consumatori è addebitabile alle poste. Come dire, i costi dei ritardi postali potrebbero essere scaricati sugli utenti, che spesso ricevono le bollette a un paio di giorni dalla scadenza se non addirittura a termini già passati.
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Comunicato Stampa Federconsumatori Como tel 031/242824
28/1/2010
TRASPORTO FERROVIARIO: TRENITALIA SI RIFIUTA DI MIGLIORARE LE GARANZIE PER I PASSEGGERI.
Dal 13 dicembre Trenitalia ha attuato unilateralmente le condizioni previste dal Regolamento europeo, riguardante gli utenti del trasporto ferroviario, che in molti casi riducono le garanzie e le condizioni di viaggio.
Per questo motivo, oggi, dopo 3 ore di dibattito tra Associazioni dei Consumatori e Trenitalia, si sono interrotte le trattative, perché Trenitalia non accetta di modificare le condizioni peggiorative per i passeggeri rispetto alla precedente normativa, determinate dall’attuazione del Regolamento europeo.
Non si è mai visto in nessun campo di applicazione economica e sociale che l’attuazione di una normativa europea possa e debba peggiorare le condizioni precedenti previste dal paese di appartenenza più favorevoli per i cittadini. Normalmente i regolamenti e le direttive europee prevedono una griglia di condizioni minime che tutelino i cittadini dei paesi membri rispetto alle quali però i singoli stati normalmente decidono di mantenere le condizioni preesistenti ove siano migliori.
In questo caso, invece, i cittadini verrebbero penalizzati rispetto alle condizioni riguardanti i ritardi dei treni, i risarcimenti ed altre questioni di rilevante importanza.
Già esiste una situazione molto pesante che i cittadini debbono sopportare, soprattutto nel trasporto regionale e in alcuni casi nel servizio di lunga percorrenza. Non è ammissibile che in queste condizioni si possano ridurre le garanzie e i diritti acquisiti, già palesemente insufficienti a giustificare i malfunzionamenti dei treni.
Se Trenitalia sarà disposta a modificare la sua posizione e a consentire il miglioramento delle tutele e delle garanzie per i passeggeri, saremo pronti a riprendere la trattativa. Altrimenti verificheremo le vie legali e ogni altra iniziativa utile a riequilibrare il rapporto drammaticamente sproporzionato tra cittadino e Trenitalia.
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Comunicato Stampa Federconsumatori Como tel 031/242824
27/1/2010
MILLEPROROGHE: SIAMO ANCORA IN ATTESA DELL'EMENDAMENTO SUL BLOCCO DELLE TARIFFE.
“È stato presentato un nuovo emendamento al decreto Milleproroghe per un ulteriore condono. Ma noi siamo ancora in attesa di un emendamento ben più urgente: quello relativo ad un blocco delle tariffe per il 2010, così come promesso dal Viceministro Vegas.” – dichiara Rosario Trefiletti.
Vogliamo ricordare, infatti, che nel 2010 si profilano aumenti tariffari considerevoli, dai carburanti all’rc-auto, dalla bolletta del gas a quella dell’acqua, che comporteranno per i consumatori una vera e propria stangata di 660 Euro.
Inoltre, dall’Istat alla Banca d’Italia, da Confesercenti a Confcommercio, continuano a giungere dati circa la contrazione dei consumi ed il crollo del potere di acquisto delle famiglie, che coincidono completamente con le previsioni diffuse dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori.
Abbiamo mandato agli assessori competenti, al sindaco e al responsabile della polizia locale la richiesta come da comunicato stampa che segue; in copia conoscenza alle realtà politiche (di minoranza) e sociali della città.
Comunicato Stampa - Perché non se ne parla ?
Da circa 15 giorni continuativi le poveri sottili (PM10) misurate nella nostra città sono ampiamente oltre il limite giornaliero di 50 microgrammi/m3, ammesso dalla normativa europea per non più di 35 giorni all'anno, oltre i quali scattano sanzioni economiche.
A Como dall'inizio del 2010 tale limite è stato superato 18 giorni su 26; il livello medio di PM10 è stato pari a 65 microgrammi/m3 ed il livello massimo 128 microgrammi/m3 (il 18/1; dati ARPA Lombardia); Como è inquinata quanto Milano (dal Corriere della Sera: Fondazione Veronesi 200 casi di leucemie in più all’anno a Milano per inquinamento) !
E le previsioni non promettono bene per i prossimi giorni.
Le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), recentemente aggiornate, hanno ridotto la media annuale accettabile per non avere grossi impatti sulla salute pubblica di PM10 a 20 microgrammi/m3; a Como, la media annua del 2008 è stata di 37 microgrammi/m3, ne 2009 di 36 microgrammi/m3; nei periodi invernali, in cui le condizioni atmosferiche sono sfavorevoli al ricambio d’aria ed in cui si sommano le polveri da impianti di riscaldamento, i valori medi sono di 49 microgrammi/m3.
Chiediamo un intervento immediato del Sindaco, dell'Assessore Peverelli (delega qualità dell'aria), dell'Assessore Molinari (intervento sul traffico e più a lungo termine sulla mobilità in città) e del Vicesindaco Molinari (sanità e igiene ambientale).
Nel frattempo, nel deserto di iniziative regionali e nel silenzio assordante del Comune di Como (a Milano si stanno muovendo consiglieri comunali e presidente della provincia), invitiamo i cittadini ad usare meno l’auto, ad usarla con coscienza (spegnendo il motore durante le soste, comportamento peraltro previsto dal codice della strada con sanzioni fino a 400 euro dall’art. 157 – 7 bis - del codice della strada; chiediamo alla Polizia Locale di controllare il rispetto di tale articolo) e a non sovra riscaldare le case (ci si ammala soprattutto per gli sbalzi termici e per contagio, non per il freddo); invitiamo i commercianti a chiudere cortesemente le porte dei negozi e gli autisti dei mezzi pesanti (camion e autobus) a non sostare con i motori accesi.
Grazie per tutti, soprattutto a nome di bambini e anziani.
Comitato di cittadini di Como “Giù la Giunta” – approfondimenti su: www.giulagiunta.org
La cascata della Vallategna appartiene alla memoria della valle, essa rappresenta lo splendido ingresso innanzitutto per noi stessi, abitanti di questi luoghi
ed è uno stupendo biglietto da visita per tutti coloro che la vogliano attraversare. Stravolgerne la figura con una gettata di cemento, questo e non altro è il previsto supermercato, significa uccidere per sempre ogni sua bellezza, ogni sua magia.
Permettere l'abbattimento dei due magnifici cedri davanti al municipio di Asso è essenziale in questa lotta: la rotonda prevista, 350mila euro preventivati,
servirà soprattutto a consentire ai camion di servizio del supermercato di girare.
Coordinamento Alta Brianza-Valassina
Civiltà Contadina
su Facebook:
“Difendiamo la cascata Vallategna!”
www.biodiversita.info
mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Asso 27 gennaio 2010
ComoGayLesbica
Via Lissi 8 22100 Como c.f./p.iva: 95098690
134 url web site www.comogaylesbica.it
email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
L’Associazione ComoGayLesbica esprime la propria solidarietà al ragazzo omosessuale aggredito nel pomeriggio del 19 gennaio scorso presso i giardini di Villa Geno (fatto erroneamente riportato dai giornali come accaduto a Villa Olmo): l’aggredito ci ha contattato per denunciare di essere stato vittima di una violenza omofobica.ComoGayLesbica stigmatizza l’episodio e confida nel sostegno dei mass media per una maggiore sensibilizzazione e informazione contro questo e ogni altro genere di violenza.
Incoraggia inoltre la comunità LGBTQ* a far emergere qualsiasi episodio di violenza omo-transfobica nel nostro territorio.
Il Direttivo
Como, 23 gennaio 2010
COMUNICATO STAMPA
Sabato 16 gennaio è nato un bambinello: non ha ancora un nome ma strillava forte e faceva precise richieste
Si tratta di un gruppo di persone che ritiene di non poter seguitare a tacere sui disservizi delle aziende dei trasporti della provincia di Como per quanto attiene alle persone con disabilità
Rocco, che ha posto il problema a causa del suo bisogno giornaliero di recarsi al lavoro con i mezzi pubblici da Bregnano a Cantù, ha voluto evitare la solita protesta solitaria che dà risultati provvisori e precari ed ha cercato qualcuno con cui condividere sia le motivazioni che il disappunto che da tempo lo animano
Dall’incontro sono scaturite alcune idee che si concretizzano in alcuni obiettivi pratici e altri momentaneamente solo teorici
1. chiedere un incontro formale alle aziende dei trasporti che operano nella provincia di Como
2. pubblicizzare le varie fasi che precedono e che seguono questo incontro e quelli che verranno
3. cercare il coinvolgimento di quei soggetti che nel nostro territorio sono interessati all’argomento
4. strappare dall’ignavia e dalla pigrizia gli enti pubblici territoriali ai quali dobbiamo tanto disagio
L’incontro con le aziende dei trasporti ha lo scopo, oltre che di conoscerne la dirigenza, di presentare le seguenti richieste alcune delle quali già presenti peraltro nella Carta dei Servizi dell'ASF:
a. manutenzione periodica e regolare delle pedane e degli apparati meccanici collegati, atti alla fruizione dei mezzi pubblici anche da parte delle persone con disabilità (spesso non funzionano)
b. formazione tecnica (frequentemente l’autista non conosce il funzionamento degli apparati tecnici) ed etica (ci sono segnalazioni di scarsa disponibilità) del personale viaggiante
c. adattamento di alcune fermate principali (facilitazione delle operazioni di salita e discesa dal mezzo di trasporto, riparo dalle intemperie, accesso alla fermata) e loro regolare manutenzione
d. garanzia di un servizio regolare su linee e orari stabiliti, nel caso di cittadini con disabilità che lo richiedano per comprovate esigenze (scolastiche, lavorative, curative, ecc.)
e. incontri periodici tra aziende di trasporto pubblico e enti preposti e associazioni richiedenti, per monitorare il buon andamento del servizio
Il ricorso a manifestazioni più o meno disturbanti è tenuto in conto nel caso di risposte disorientanti o mancate, o intollerabili ritardi.
Seguici, sostienici e collabora.
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