Como, 18 ottobre 2016 - Da qualche giorno ormai si legge sui quotidiani della nostra provincia e città il contendere tra ASF i
lavoratori e le sigle sindacali. Ci permettiamo di smentire Asf sulla continua e prolungata storia che non c'è stata decurtazione dello stipendio, si magari provvisoria, ma c'è stata come dimostrano il nostri cedolini paga. Asf dal suo insediamento ha diminuito il personale a disposizione pronto a sostituire i colleghi a casa malati o in infortunio. Asf dicendo che ci sono malati in eccesso si permette pure di criticare l'operato dei medici di base dei propri dipendenti, come se i suddetti diano giorni di malattia anche quando non ce ne sia il bisogno, dobbiamo pure ricordare che se in altre aziende mancano più persone e le lavorazioni ritardano la maggior parte dei clienti nemmeno se ne accorgono. La decisione della distruzione delle schede sul referendum interno è stata ponderata e discussa per più più di un'ora perché il problema non era se avessero oppure no il diritto al voto ma, il metodo di voto, i due scrutatori (uno CGIL l'altro CISL) hanno detto ai lavoratori definiti quadri di attendere qualche istante mentre verificavano se era loro permesso votare, ma loro con molta arroganza hanno preso le schede e votato. L'azione ha offeso e molto infastidito i presenti. Nell'ipotesi d'accordo redatta c'è scritto nell'articolo 2 "il presente accordo non si applica a quadri e dirigenti" quindi per la maggior parte dei lavoratori non erano nemmeno interessati al voto. ASF dichiara a mezzo stampa la speranza che le lotte interne non si ripercuotano sui "clienti" come se fosse sempre tutta colpa di noi autisti, infatti siamo noi che stabiliamo orari, passaggi e quantità e qualità dei mezzi adoperati, infatti se alcuni passeggeri viaggiano per 45/50 minuti in piedi perché non ci sono abbastanza mezzi in transito è solo ed esclusiva "colpa" dei conducenti.
Cantù, palazzetto dello sport - Nei giorni scorsi Cantù è passata agli onori della cronaca nazionale come "esempio da non imitare" per la vicenda del Palazzetto dello Sport, tristemente noto per essere un'opera incompiuta 26 anni dopo l'apertura del cantiere. L'Assessore Delfinetti, rispondendo alle domande di un giornalista durante la diretta della trasmissione “Uno Mattina” della Rai, ha dichiarato che il Comune di Cantù non ha colpe e dovrebbe essere risarcito, in quanto parte lesa, sottacendo ogni responsabilità della politica e, in parte, anche sua personale. Sorprende che a dirlo sia proprio l'Assessore Delfinetti, membro della Giunta attuale a guida Lavori in Corso, rassegnata di fronte all'apparente impossibilità di sbloccare lo stallo, ed ex Consigliere Comunale ed Assessore della Lega Nord, forza politica che, insieme al Centro-destra, ha fortemente voluto quest'opera, ma non ne ha saputo garantire non solo la completa realizzazione, ma neppure il parziale stato di avanzamento dei lavori. L'incapacità della classe dirigente canturina si misura sulla base del nulla, che si vede osservando il cantiere e che dimostra il totale fallimento degli amministratori di ieri così come di oggi.
Cantù, 17 ottobre 2016
Ruggero Arnaboldi Segretario Circolo PRC Bassa Brianza "Alessandro Natta"
“Maroni si sveglia a un anno dalle elezioni e promette l'ennesima soluzione definitiva per le paratie. Como doveva essere commissariata ben prima. Sono otto anni che i comaschi non vedono il lago e nonostante l'intervento della Regione nessuno è in grado di dire quando il lungolago sarà restituito ai cittadini. E' una vergogna che Como sia usata come merce elettorale, il suo lago è moneta di scambio tra enti. La diatriba tra Comune e Regione ha del grottesco. Entrambi hanno approvato la terza variante e ora Maroni se ne dissocia. Di fatto la regione sapeva tutto e aveva sottoscritto. Questa novità sarà la scusa per rimandare qualsiasi tipo di intervento, sicuramente dopo le elezioni amministrative. Non è questo quello che il Movimento 5 Stelle intende per amministrazione efficiente.
Le paratie hanno fatto affondare Bruni e Lucini. Ora tocca ai vertici leghisti”, così Stefano Buffagni, consigliere regionale M5S Lombardia e Luca Ceruti, consigliere comunale M5S di Como.
Siamo i ragazzi e le ragazze minorenni della Parrocchia di Rebbio, Como. Siamo Eritrei, Somali, Gambiani, Etiopi, Oromo, Guineani e Ivoriani, e come prima cosa vogliamo ringraziare per tutto quello che state facendo per noi e con noi. Siamo arrivati fin qui in cerca di aiuto e protezione: due cose che nei nostri Paesi sono sconosciute. Oltre a queste difficoltà, per molti di noi si aggiunge il problema della guerra e delle persecuzioni, che ci impediscono di sognare una vita tranquilla e serena. Abbiamo lasciato nei nostri Paesi un pezzo di cuore: le nostre famiglie e i nostri amici.
Siamo ragazzi dai 14 ai 17 anni e il nostro obiettivo è quello di poter raggiungere il resto delle nostre famiglie, dei nostri amici e delle nostre comunità nei Paesi europei come la Svizzera, la Germania, la Svezia, ecc. Troppe le volte in cui abbiamo tentato di arrivare a destinazione, ma sempre con risultati negativi: respinti perché la frontiera è chiusa. Perciò chiediamo la libera circolazione degli esseri umani senza differenze.
Per arrivare qui abbiamo passato tanti pericoli e sofferenze: un viaggio lungo tanti mesi, prima il deserto del Sahara, poi la Libia, dove siamo stati sbattuti in una casa in cui eravamo un centinaio di persone, sopravvivendo a violenze e ricatti. Ci hanno chiesto ancora denaro,
in via Turati 5, Erba ore 15:30 - Le Tagliatelle in Piedi della Chiesa Pastafariana Italiana sono pronte a sbarcare anche a Erba! Non manifestiamo contro, ma a favore: a favore dei diritti della Famiglia Tradizionale Pastafariana, quella composta da n persone di n orientamenti e generi sessuali che si amano e che vogliono stare insieme, ancora discriminata.
A favore della tolleranza per tutte e tutti, perché, come recita il nostro III condimento, “Donna = Persona. Uomo = Persona. Tizio noioso = Tizio noioso”.
Per questi motivi, i pirati e le piratesse della Chiesa Pastafariana Italiana si riuniranno l'8 ottobre in piazzetta Ex Radio Maria (lungo la via Turati) a Erba, insieme a tutti coloro che vogliono accompagnarci nella nostra teglia di preghiera. Porteremo il nostro Sacro Alimento, la Pasta, e la condivideremo in piedi, in file semi-disordinate, colorati e bellissimi.
Ingredienti:
- Uno scolapasta in testa
- Vestiti da Pirati (opzionali)
- La voglia di stare insieme
La Federazione Provinciale del Partito Democratico comasco esprime il più vivo sostegno e la sua solidarietà al Sindaco di Sorico, Ivan Tamola, per l’atto intimidatorio cui è stato vittima negli giorni scorsi.
Purtroppo spesso gli amministratori locali in tutta Italia sono vittime di atti incivili e anti-democratici, protagonisti involontari di minacce e di soprusi, spesso soli nel dover affrontare problemi e situazioni che necessiterebbero del coinvolgimento di tutti per la loro soluzione.
Rinnovando la nostra vicinanza al sindaco Tamola, auspichiamo che questo nuovo drammatico episodio, perpetrato ai danni di chi è al servizio della comunità, diventi occasione per una profonda riflessione sul ripetersi di questi pericolosi fenomeni e sul problema della sicurezza degli amministratori pubblici.
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