UNA CITTA’ IN MASCHERA
Due mesi di non pioggia, il bel tempo che diventa una calamità per la salute dei cittadini, con cifre inquietanti sulla mortalità prematura; l’inquinamento dell’aria è ormai notizia quotidiana di tutti i media.
Sotto inchiesta è il traffico automobilistico e la dispersione termica degli edifici pubblici e privati.
In tante città si prendono provvedimenti drastici per ridurre le concentrazioni di PM 10 in attesa della pioggia: blocco integrale o parziale del traffico, targhe alterne, incentivazioni per favorire il traporto pubblico, navette gratis dai parcheggi di corona, ordinanze per la chiusura delle porte dei negozi……
E a Como? Niente di tutto questo, solo lamentazioni e raccomandazioni nella speranza della pioggia e di comportamenti virtuosi volontari.
L’attuale Giunta è subentrata a Palazzo Cernezzi al motto di “Como cambia passo”, ma su questo annoso problema non si vedono segni tangibili.
Siamo ben consapevoli della complessità del problema traffico, ma ci aspettiamo un po’ più di coraggio e determinazione. Per decenni a Como si è ceduto alle tendenze di moda, al concetto di “libertà e benessere” insito nel mezzo privato, alle grida dei commercianti che considerano, erroneamente, che il traffico e il parcheggio davanti al negozio garantiscano gli affari.
Noi siamo testardi e dall’attuale Amministrazione ci aspettiamo segni tangibili per una città a misura di cittadino; le proposte ci sono tutte; i parcheggi di corona ci sono: Grandate, Muggiò, Val Mulini, Tavernola, via Castelnuovo, Quarto Ponte, FS S. Giovanni……., a poche centinaia di metri dalle Mura e tutti ampiamente sottoutilizzati.
Le proposte sono contenute anche nei documenti di “Agenda 21” del 2005 che la precedente Amministrazione sbandierò con enfasi per poi nasconderli in qualche cassetto sconosciuto degli uffici comunali.
Ma tra le tante proposte che finora non hanno trovato adempimento, ci permettiamo di avanzarne una di carattere educativo: senza ombra di ironia, pensiamo che l’attuale Amministrazione potrebbe fornire, soprattutto alle scuole, ma ai cittadini tutti, delle mascherine filtranti da indossare tutte le volte che le polveri sottili superano i limiti di allarme per la salute.
Insomma una città in maschera forse sarebbe un monito permanente per tutti, Amministrazione Pubblica e cittadini, ad adottare stili di vita e provvedimenti strutturali tesi a migliorare progressivamente la qualità della vita nella nostra città. Una Como a misura d’uomo favorirebbe tutti, cittadini e commercianti; le esperienze europee ne fanno testo.
Michele Marciano, Presidente del Circolo Legambiente “Angelo Vassallo” di Como
buongiorno Mario, buongiorno URP , , portate pazienza.... stanotte sono spuntati anche dei mobiletti ikea nel sito ( non oso più chiamarlo prato) di fianco all'autosilo in via Mulini. Assieme alle foglie , alle ramaglie , ai tronchi , alla pattumiera , alla bombola del gas , inerti e mercanzie varie difficili da catalogare che nel tempo ho già segnalato...... anche stavolta allego le foto ( finora non è servito a molto) . il problema è che un posto così trascurato è una calamita fantastica per i deficenti .....
credo che in attesa di futuristiche telecamere sia urgente mettere una sbarra o una catena che impedisca l'accesso , una cosa che a me pare semplice ed economica e che ho già richiesto in passato, anche se evidentemente/forse complicata per una macchina burocratica comunale....
Mi offro personalmente e a nome del circolo comasco di Legambiente per collaborare fattivamente alla soluzione di questa situazione, se necessario, se possibile e se gradito.
buone feste , tenete duro e mettete la freccia...
paolo faverio
Como, 19 dicembre 2015 – Con molto dispiacere e rammarico, il progetto di coesione sociale Radici e Ali non potrà più utilizzare la Caserma De Cristoforis per le proprie attività, in particolare la Giornata del Riuso, la Ciclofficina Partucc e la Sartoria Partucc(in collaborazione con la Parada Partucc) e Artifisciò (in collaborazione con il progetto Artificio).
«Purtroppo – commenta Stefano Martinelli, coordinatore del progetto – sono subentrate regole burocratiche che c’impediscono di continuare le nostre iniziative». L’evento, tre edizioni all’attivo e 4500 partecipanti, si è sempre svolto nella struttura collocata in piazzale Monte Santo. Prima, Il regolamento consentiva un pagamento in servizi, per esempio tinteggiatura e manutenzione, in cambio dell’affitto di alcuni spazi. Il lavoro svolto era di tipo volontario, con il coinvolgimento di associazioni e cittadini del quartiere, un prendersi cura di quello che, a tutti gli effetti, era diventato un bene comune. Un valore aggiunto importante. Oggi, le norme burocratiche imposte da Roma dicono che quei lavori devono essere necessariamente fatturati. «Per noi diventa impossibile – aggiunge Martinelli – sono leggi imposte dall’alto, noncuranti dei processi in corso e delle conseguenze delle scelte». Il cambio delle regole è coinciso con il cambio di comando in caserma: «Il nuovo comandante ha dimostrato disponibilità, ma certo la continuità rispetto al passato è saltata e le regole per l'utilizzo degli spazi imposte da Roma hanno di fatto reso impossibile e insensato per noi continuare a utilizzare quegli spazi. Purtroppo, così è difficile portare avanti processi di coesione sociali duraturi. Per noi è stata un'esperienza emozionante, un sogno coltivato da anni che si concretizzava, un incredibile messaggio di pace realizzato: un luogo utilizzato per creare relazioni sane e trasversali, incontro delle diversità, generazionali, culturali, religiose. Era un approccio diverso a uno spazio militare». La prossima giornata del Riuso si svolgerà con tutta probabilità all’asilo Sant’Elia il 21 febbraio 2016.
Per maggiori informazioni: Stefano Martinelli, coordinatore del progetto Radici e Ali, 380.8941895
“L’approvazione definitiva poco fa alla Camera del Collegato Ambientale ci riempie di soddisfazione e rappresenta un grande passo per l’Italia, anche grazie al lavoro dei relatori della legge e del Governo, che coglie in questo modo le tante opportunità di innovazione, lavoro e sostenibilità che vengono date dalle misure del provvedimento”. Lo afferma Chiara Braga – deputata e responsabile Ambiente del Partito Democratico - a latere dell’approvazione del Collegato Ambientale oggi a Montecitorio.
“Il collegato Ambientale è uno strumento normativo molto corposo e per certi aspetti rivoluzionario perché tocca anche in concreto la vita quotidiana dei cittadini – aggiunge Chiara Braga – si pensi ai fondi previsti per incentivare la mobilità sostenibile, utilissime in tempi di grande smog, come il piedibus, il car-pooling, il car-sharing, il bike-pooling e bike-sharing, con la realizzazione di percorsi protetti per gli spostamenti e alla tanto agognata copertura INAIL per gli incidenti in itinere, ovvero a quelli avvenuti in bicicletta per andare da casa al lavoro. E sempre per i ciclisti è anche un’ottima notizia il sostegno al completamento, all’interno del corridoio EUROVELO 7, del percorso ciclopedonale Bologna – Verona. Al tempo stesso il Collegato Ambientale introduce il fondo per il rischio idrogeologico, permettendo di mettere così in sicurezza e implementando le demolizioni di opere realizzate in aree ad alto rischio, il riordino delle disposizioni in materia di autorità di bacino che permetterà di potenziare la programmazione di prevenzione del dissesto idrogeologico, così come gli acquisti verdi rivolti al risparmio per la P.A., norme più severe mozziconi di sigaretta, gomme da masticare, scontrini di carta, o l’avvento delle green community con la gestione integrata e certificata del patrimonio agro-forestale, anche tramite lo scambio dei crediti derivanti dalla cattura dell’anidride carbonica, la gestione della biodiversità e la certificazione della filiera del legno. E si aggiunga inoltre il bonus amianto, ovvero il credito di imposta del 50%per le imprese che ne attuano la bonifica, e la misura di civiltà, anche se in via sperimentale, del vuoto a rendere. Insomma – conclude Chiara Braga – il collegato ambientale segna chiaramente la strada che l’Italia deve continuare a percorrere verso la green economy e l’economia circolare: perché fa bene all'ambiente, alla nostra economia, ai posti di lavoro. Lo si può notare anche in Lombardia e più localmente a Como. La Lombardia è infatti la regione che guida la classifica nazionale per numero delle imprese green, con quasi 71.000 imprese che rappresentano poco meno di un quinto del totale e quando ci si riferisce al territorio di Como se ne contano ben 3.980 di realtà imprenditoriali attive nella filiera della green economy.Mentre l’opinione pubblica spesso si interroga su temi che interessano poco gli italiani e i lombardi oggi si aggiunge un altro grande tassello a conferma dell’impegno di stop al cambiamento climatico preso solennemente dal Governo Renzi alla recente COP21 di Parigi.
Buongiorno Mario , Buongiorno sigra Gerosa ,
ma se io vado in moto per il comune sono un problema o una soluzione??? certo , dipende da come ci vado, se mi fiondo tra le vecchiette o se cerco di rispettare il codice stradale , ma di sicuro se devo posteggiare creo meno problemi di una macchina , eppure mi trovo in difficoltà: nonostante i suoi sforzi ( ammirevoli e apprezzati ) i posto moto sono pochi , pochi , e non sempre comodi....
Nessun problema , dirà lei , un buco per mettere due ruote si trova sempre , mica è un furgone che dove lo metti hai bloccato il traffico... e invece no , adesso se posteggi fuori dalle righe ti becchi 80 ( ottanta!!!) euro di multa. Impossibile , dirà , e invece no , è proprio vero , adesso i nostri vigili si sono messi a dare multe alle moto fuori posto. provi a lasciare il motorino in viale varese ( mica sotto le arcate del broletto ) e veda che succede...
Temo che non sia il primo dei suoi pensieri , ma ci tengo a dirle che mi sembra proprio sbagliato. Se le capita di vedere il comandante dei vigili ci faccia una riflessione , magari ci sentiamo e le racconto di come sento la mancanza di qualche vigile lungo la strada che fermi i fenomeni che scambiano le strade comunali per autopiste , o molto più banalmente che non mettono la freccia e saltano da una corsia all'altra e mi obbligano a fare numeri da circo per non finire a terra..... o magari qualcuno che verifichi per quale strano motivo ci sono caravan stanziali a muggiò , con tanto di scarico dell'acqua nel tombino a terra...o che cerchi di arginare la marea di auto che posteggiano inperterriti lungo via milano alta...nulla di tutto questo , però... quelle moto fuori posto...!!!!
Pazienza , cercherò di vedere il bicchiere mezzo pieno....
stia bene , tenga duro , faccia un bellissimo Natale e se può usi la moto...
Paolo faverio
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