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La situazione migranti e richiedenti asilo a Como e Provincia, negli ultimi giorni, ha visto un repentino peggioramento che ha reso evidente l'incapacità delle istituzioni nella gestione di un'emergenza che oramai si può ritenere cronicizzata ed ha reso quanto mai necessario un intervento congiunto dei diversi livelli di responsabilità locali, ma anche e soprattutto nazionali.
In questa situazione, chi sta dando il maggiore e più utile contributo sono, come già in molte altre occasioni, le associazioni di volontariato, con un colpevole silenzio da parte di chi invece ha competenza diretta in materia.
Il Movimento 5 Stelle di Como, con numerosi attivisti e il consigliere comunale Luca Ceruti, hanno intrapreso un percorso di serio approfondimento sul tema e con il supporto del gruppo di lavoro parlamentare, nonché il contatto diretto con l'On. Manlio Di Stefano e il consigliere regionale Stefano Buffagni, partendo dallo studio delle statistiche sui flussi fornite del ministero dell'interno hanno ora programmato una serie di interventi sul territorio.

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Nella notte tra venerdì 15 e sabato 16 luglio, presso la stazione ferroviaria di Como S. Giovanni  alcuni volontari della RETE COMO SENZA FRONTIERE  si sono visti intimidire da individui che brandivano oggetti contundenti che potrebbero esser state spranghe o bastoni.

Ciò accade dopo ripetuti passaggi, nelle sere scorse, di auto con a bordo personaggi che esibivano saluti romani e frasi di stampo fascista.

Quanto accaduto ieri notte è però molto più grave perché ha mostrato una chiara natura  violenta poiché tali soggetti hanno  manifestato un’evidente ostilità nei confronti di chi, in concreto,  cerca di aiutare esseri umani in difficoltà

La rete COMO SENZA FRONTIERE  dopo aver messo al corrente le autorità di polizia si riserva di chiedere al più presto un incontro con il prefetto  per chiedere che venga garantita la sicurezza dei migranti e dei volontari.

Como, 16 Luglio 2016

LA RETE COMO SENZA FRONTIERE

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Como, 14 luglio 2016 - Sottoscritto nella giornata di ieri,13 luglio 2016, l'intesa integrativa agli accordi di collaborazione tra Cgil e Unia Ticino Moesa.

L'accordo tende a rafforzare la collaborazione ormai ventennale tra le due organizzazioni sindacali.Da oggi in poi, tutte le lavoratrici e i lavoratori frontalieri affiliati ad Unia Ticino e Moesa, potranno godere, in regime di equipollenza, di tutte le tutele e dei servizi sindacali riservati agli iscritti a CGIL su tutto il territorio nazionale. Obiettivo ribadito dai firmatari dell'accordo (per Unia Ticino Moesa Mario Bertana, presidente regionale; Enrico Borelli segretario regionale e Sergio Aureli responsabile frontalieri, e per CGIL Alessandro Tarpini, responsabile nazionale frontalieri), è consolidare un rapporto di collaborazione transfrontaliera in un momento di crescente difficoltà nei rapporti tra i duesStati, anche per l'uso strumentale che alcune forze politiche fanno dei temi legati al lavoro frontaliero. Nelle prossime settimane seguiranno una serie di iniziative per rendere tale intesa più solida e per sconfiggere l'idea che le contraddizioni e i problemi determinati da scelte politiche ed economiche sbagliate, possano essere scaricate unicamente sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori salariati.

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