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Como, 22 aprile 2016 - Il 30 aprile i 34 lavoratori di Acsm Agam verranno licenziati e trasferiti a 2iretegas, vincitrice della gara
gas bandita dal Comune di Como nel 2011. Perderanno alcune tutele (art. 18) e buona parte di loro potranno subire un danno ingentissimo
per il passaggio da Inpdap a Inps e la ricongiunzione onerosa che questo determina. Hanno sempre versato i loro contributi e, se
vorranno salvaguardare la propria condizione previdenziale, dovranno versare decine di migliaia di euro, pagandosi due volte la pensione. I tentativi di queste settimane per cercare soluzioni che potessero almeno ridurre i danni non hanno prodotto risultati significativi. Anche le situazioni più gravi su cui abbiamo cercato di concentrare la nostra attenzione e le nostre richieste (lavoratori con anzianità di
servizio oltre i 36 anni e qualcuno prossimo al pensionamento) non hanno trovato nessuna disponibilità di soluzione da parte di Acsm Agam. Ci siamo scontrati contro un muro, un’indisponibilità senza precedenti nella storia delle relazioni sindacali con questa società. A questo si aggiungono il licenziamento e il trasferimento intimato a un delegato sindacale Cgil che, nel 2011, al momento della gara gas,
non era nemmeno presente in azienda e che è arrivato nella società solo nel 2013 a fronte di un'altra gara vinta da Acsm Agam
(triangolo lariano), acquisito quindi per la competenza territoriale legata a un altro ambito e che nulla aveva a che vedere con
l'impianto di Como. Abbiamo assistito a una prova muscolare da parte della politica comasca sull’intenzione di cedere le quote di
Acsm Agam ad A2A, con posizioni diverse tutti hanno sostenuto che la  propria scelta rappresentava la vera tutela del patrimonio
territoriale e quindi anche dei lavoratori della società. Chiediamo a tutta la politica comasca di dimostrare la stessa determinazione nel pretendere dalla società partecipata una modifica sostanziale di quella lista, salvaguardando almeno i lavoratori più esposti sul tema previdenziale ed escludendo chi si è esposto per la rappresentanza degli interessi dei propri colleghi.

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CONFERENZA STAMPA FILT CGIL, UILTRASPORTI - MARTEDI' 26 APRILE, H 11, SEDE CGIL VIA ITALIA LIBERA 23

Como, giovedì 21 aprile 2016 - L' 8 marzo si è tenuto il referendum per decidere se approvare o respingere l'intesa con l'azienda
sulla lunga " vertenza non idonei alla mansione " .I lavoratori si sono recati in massa ai seggi. Sui 495 aventi diritto
hanno votato in 350 pari ad oltre il 70%. L'ipotesi di intesa è stata respinta con voti 253 pari ad oltre il 73% dei voti validi.All'incontro con la stampa parteciperà Marco Fontana e alcuni lavoratori dell'azienda. Saranno annunciate le modalità del nuovo sciopero unitario e saranno forniti aggiornamenti sulla vertenza.

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FP CGIL – CISL DEI LAGHI– UIL FPL – RSU COMUNE DI COMO Como, 20 aprile 2016 - La chiusura dell'asilo nido di Camerlata,
confermata dall'assessore Magni, non risolverà alcun problema strutturale del servizio. Le organizzazioni sindacali e la RSU denunciano l'approssimazione di questa scelta, scollegata da un progetto organico sul futuro dei nidi comunali. Si specula su un problema vero, la carenza di personale, per  determinare una contrazione del servizio. Un quartiere importante e popoloso come Camerlata, che vede oggi una presenza maggioritaria di bambini stranieri quali utenti dell'asilo, viene privato di un presidio strategico. Come si pone la giunta comunale rispetto a buone politiche d’integrazione sociale? Camerlata è un quartiere che, nel futuro immediato, grazie all'auspicato sblocco della cittadella della salute e all'apertura dell'Esselunga potrebbe registrare un grosso incremento demografico. Ha senso non operare questa valutazione? In secondo luogo, il comune di Como ha dimostrato di non voler investire per nulla sul personale del settore. L'ultima assunzione a tempo
indeterminato risale al 2010. Il piano del fabbisogno triennale di personale, presentato nel 2015 (temporaneamente bloccato dalla legge finanziaria), prevede sul 2015 – 2017 trentadue assunzioni. Di queste negli asili nido ne sono previste zero! Nel 2016 andranno in pensione 5 educatrici, il comune risponde con la chiusura di Camerlata, nel 2017 ne andranno in quiescenza 8, quanti altri nidi chiuderanno? Infine stupisce negativamente il percorso NON PARTECIPATO della decisione. Le forze sindacali sono venute a conoscenza della scelta politica dagli organi di stampa, e sono state convocate solo a seguito di questa “fuga di notizie”. Il quartiere, le forze sociali dell'associazionismo territoriale neppure informati, le famiglie dei bambini che hanno partecipato alla riunione con la dirigente sono state ben tre! Per ultimo, le organizzazioni sindacali avevano chiesto che prima di definire la chiusura si valutassero le iscrizioni (avverranno tra il 2 e il 13 maggio). La risposta è: “Non si accettano iscrizioni, ma se ci fosse un boom d’iscrizioni saremmo disposti a riaprire”. La domanda sorge spontanea: come si fa a iscriversi a un nido già chiuso? Il triste presagio avrà conferma con la giunta di mercoledì prossimo: l'amministrazione Lucini ha iniziato la dismissione del servizio.

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I festeggiamenti si svolgeranno mercoledì 20 aprile alle 10 in piazza Cavour alla presenza di oltre 400 bambini e ragazzi impegnati in un flash-mob che avrà per tema la pace e la solidarietà.

“I numeri crescenti dei partecipanti a questo progetto sono il segno di un’attenzione e di una sensibilità nei confronti del mondo e dell’altro che concretizzano il titolo assegnato a Como di Città Messaggera di pace” sottolinea il vicesindaco Silvia Magni, assessore alla Pace e ai Gemellaggi. Il progetto Gemini nasce per far conoscere le attività promosse dal settore Relazioni Internazionali del Comune di Como e sensibilizzare i giovani ai gemellaggi e alla cooperazione.

Fin dalla nascita al progetto collabora operativamente il Centro Servizi per il Volontariato di Como, cui in seguito si sono affiancati l’ong ASPEm (che ha collaborato fino al 2013), il Coordinamento Comasco per la Pace, l’Ufficio Scolastico Territoriale e numerose associazioni e organismi del territorio impegnati nell’ambito della cooperazione.
Oggi Gemini conta sul sostegno anche delle seguenti realtà: Avis, Bambini in Romania, CiaoComo Radio, Como Raku, Cooperativa Questa Generazione, Fata Morgana, Il Sole Onlus, Luminanda, L’isola che c’è, Miciscirube, Mooka Movie, Oltremusica, Progetto My Tv, Qui le stelle, Taiko Lecco, Teatro dei burattini, Teatro Gruppo Popolare, Ukuleles for peace, Università Statale di Milano. Nel corso delle dieci edizioni, Gemini ha coinvolto, gratuitamente, tutti gli istituti scolastici comprensivi di Como, ha visto la partecipazione di 400 classi e 8.400 studenti, insieme alle rispettive famiglie e insegnanti, e ha proposto percorsi, attività, laboratori, incontri, concorsi, spettacoli e manifestazioni, dedicate al tema della pace e della solidarietà.
Nelle ultime tre edizioni, Gemini ha aderito alla Giornata internazionale della Pace promossa dall’associazione Città messaggere di Pace.

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 La chiusura dell'asilo nido di Camerlata,di cui veniamo a conoscenza tramite gli organi di stampa, incontra la netta contrarietà della nostra organizzazione. Avevamo chiesto agli assessori Magni e Marelli di convocare un tavolo di studio relativo alla situazione dei nidi comaschi, ci troviamo invece con una decisione già presa. Occorre dire che dietro quella che viene definita un'opera di razionalizzazione, non si intravede alcun progetto strutturato. Quest'iniziativa apre invece ad un percorso, pluriennale, di dismissione del servizio. E' infatti evidente che se la politica del personale esclude,seppur su numeri limitati dalle norme, alcuna assunzione nel settore, di razionalizzazione in razionalizzazione si arriverà alla chiusura totale. I fatti: il fabbisogno triennale del personale, approvato col parere negativo dei sindacati, non prevede per i prossimi anni nessuna assunzione di personale asili nido. Camerlata rappresenta un quartiere che, con il completamento della cittadella della salute e l'insediamento Esselunga, vedrà,  presumibilmente,  una richiesta di maggiori servizi. Il nido di Camerlata registra una frequenza notevole di stranieri, ha un ruolo di integrazione nel quartiere ed una valenza che va al di la dei numeri. Intraprendere iniziative di questo genere, fuori da un contesto progettuale e senza affiancarlo ad una politica del personale significa scegliere la strada più semplice ma foriera di ricadute negative. La vera razionalizzazione, quella delle mense, registra ritardi preoccupanti ed ipotesi di privatizzazione ormai evidenti. Chiediamo quindi che l'Amministrazione sospenda qualsiasi decisione e dia risposta, alla richiesta reiterata e ad oggi inspiegabilmente inevasa, di convocazione di un incontro di approfondimento con le organizzazioni sindacali.

   Per la Segreteria Fp Cgil Como  Matteo Mandressi

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