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Cosmo celebrates its experience through the Flame and me

(Blacksmoke series 2008/2015)
700 x 500 mm, blacksmoke on paper

Espoarte

Postcards to Italy #12: London

http://www.espoarte.net/arte/12-londra/#.VlhVfKTu0nU

Italiani all’estero: Laura Santamaria

a cura di Silvia Conta

 “A volte interi mondi nascono da un`unica intuizione”

Laura Santamaria è nata a Monza nel 1976, vive tra Londra e Como

Laura Santamaria si è trasferita a Londra circa un anno fa, ma mantiene un forte legame con Como e con il paesaggio del Lago, per lei continua fonte di suggestioni. La scelta della capitale britannica come luogo di creazione ha per l’artista radici profonde: vi sono il legame con la nazione che la ospitò anni fa, studentessa alla Loughborough University, che ebbe profonde influenze sulla sua poetica, e, più tardi, le esperienze a Londra che l’artista ha maturato negli anni con brevi soggiorni durante i quali è rimasta affascinata da quell’apertura alla sperimentazione di cui sentiva crescere in sé la necessità.

La permanenza nella metropoli britannica ha portato la poetica di Laura Santamaria ad una radicalizzazione di vari aspetti. Primo fra tutti un’intensificazione del suo già strettissimo rapporto con la gestione della transitorietà intrinseca al momento creativo. A questa ricerca appartiene il lavoro inedito Cosmo celebrates its experience through the Flame and me (Blacksmoke series 2008/2015), realizzato appositamente per Postcards to Italy.

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«Masse di stranieri ci stanno invadendo»: lo scrive il Veneto fronte skinheads sul proprio sito rivendicando blitz nella notte del 24 novembre a diverse sedi della Caritas e del Pd nel Nord Italia. Azioni - con manifesti funebri e sagome di cadaveri con i colori della bandiera italiana - fatte per «denunciare chi continua a condurre un chiaro disegno politico finalizzato all’annientamento dell’identità italiana» con leggi di «distruzione di massa» come quella sullo ius soli e il «favoreggiamento di un’invasione pianificata di orde di immigrati extraeuropei». Caritas è diventata un obiettivo perché «in nome di un ipocrita umanitarismo di facciata ed un falso filantropismo, trova motivo di speculazione ed interesse, proponendo un pericolosissimo modello di integrazione volto solo ed esclusivamente a ridurre i popoli in una poltiglia indifferenziata».

Sono 10 le Diocesi in cui alla Caritas sono arrivate queste «minacce e provocazioni xenofobe»: Como, Brescia, Crema, Lodi, Reggio Emilia-Guastalla, Piacenza-Bobbio, Trento, Mestre, Vicenza e Treviso. Non si tratta della prima volta che Veneto Skinheads compie azioni di questo tipo: lo aveva fatto, ad esempio, il 28 ottobre a Mantova e Suzzara davanti alle sedi della Caritas e del Pd. A Como , oltre al  blitz verso la Caritas cittadina, è stata colpita anche una sede del Pd.

L' Anpi Provinciale esprime solidarietà e vicinanza alla Caritas e al Pd cittadino.

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Le Segreterie provinciali FPCGIL-CISLFP-UILFPL e la RSU del Comune di Como, finora, si sono mantenute al di fuori da ogni polemica, strumentale oppure no, che ha infiammato le pagine dei quotidiani, il Comune, l’ASL, le scuole, la cittadinanza ecc., ma, ora, ritengono opportuno chiarire pubblicamente la propria posizione in merito alla Refezione scolastica del Comune di Como, basandosi, come sempre, su dati di concretezza, in linea con le proposte già formulate nelle riunioni che da qualche anno si stanno tenendo sulla materia.

Innanzitutto, ci preme ricordare che normative nazionali influiscono pesantemente sul personale dipendente e a tempo determinato di tutti i comuni, cioè c’è un’impossibilità quasi totale di assunzione di nuovo personale per il blocco dei costi (e così i precari devono rimanere tali); c’è il divieto di mantenere il personale precario, se non per sostituzioni di lunga assenza; c’è l’impossibilità di andare in pensione a causa della Legge Fornero e così via. Tutti elementi ostativi ad un mantenimento dell’attuale situazione che vede già un’organizzazione del lavoro sfrondata da ogni spreco e i conti che indicano il costo del pasto, concorrenziale con quello gestito da strutture private, ne sono testimonianza diretta.

A questo punto la proposta dei quattro Centri Cottura in posti strategici della nostra città poteva essere la soluzione per riuscire a mantenere un servizio di qualità come quello attuale, riuscendo a superare il problema dei limiti imposti dalle normative nazionali, tutelando contemporaneamente personale e utenza. A questo punto, visto che c’era un progetto di riorganizzazione in atto, si poteva assumere a tempo determinato del personale e, man mano che le lavoratrici di ruolo andavano in pensione, provvedere con selezioni di assunzione.

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