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Como 23 Maggio 2015
 
Ricorre oggi il ventitreesimo anniversario della strage di Capaci dove il 23 maggio 1992 sull’autostrada A29, per mano di un vile attentato Mafioso persero la vita Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.
 
Il Comitato comasco Altra Europa vuole rendere omaggio agli eroi della lotta alle mafie, servitori dello Stato che hanno dato tutto, fino a pagare con la loro stessa vita, per la ricerca continua della giustizia e della legalità purtroppo, in troppe occasioni, lasciati soli.

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Continua la mobilitazione della scuola per tutto il periodo di discussione alla camera dei deputati del disegno di legge sulla buona scuola. « I risultati dell'incontro con il Governo del 12 maggio –scrivono i sindacati - non hanno dato risposte
alle tante criticità che stiamo da tempo evidenziando e su cui tutta la scuola è mobilitata. Dal Governo, oltre ad una generica
disponibilità all’ascolto, non è giunto nessun impegno, ma la conferm che potranno esserci emendamenti fino alla fine dell’iter parlamentare». Martedì 19 maggio, di fronte alla prefettura di Como in via Volta 50, dalle 8 alle 11 si terrà un’ assemblea/presidio. L’iniziativa si svolgerà in tutte le prefetture della Lombardia. Si ribadirà: «L'urgenza di un piano di assunzioni che soddisfi le legittime aspettative di migliaia di precari esclusi da quanto prevede l'attuale stesura della legge: un decreto legge deve garantire le assunzioni decorrenti dal 1° settembre e, per coprire il fabbisogno delle scuole e stabilizzare decine di migliaia di precari che ne hanno diritto, la definizione di un piano pluriennale che interessi il personale docente e il personale ATA. Il rifiuto di un modello di governo della scuola centrato su prerogative del dirigente enfatizzate a scapito della collegialità e della dimensione cooperativa che deve caratterizzare la progettazione e la gestione delle attività della scuola. La salvaguardia delle prerogative contrattuali su materie che investono aspetti normativi e retributivi del rapporto di lavoro, come l'assegnazione di sede, la mobilità e la retribuzione accessoria. L'esclusione di soggetti non adeguatamente qualificati nelle sedi di valutazione ai fini della conferma in ruolo e della valorizzazione professionale. La necessità di ascolto reale e non virtuale sull'impianto della riforma stessa». Inoltre, i sindacati hanno proclamato fino al 19 maggio lo   sciopero/astensione delle attività aggiuntive programmate.

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COMO:APPELLO PER UNA MOBILITAZIONE CONTRO L'OMO-TRANSFOBIA DELLE SENTINELLE IN PIEDI

SABATO 23 MAGGIO
ORE 16.30 A COMO

(Luogo esatto e maggiori info a breve)

Diritti, uguaglianza e autodeterminazione per tutt*.
Contro le veglie della paura, contro omo-transfobia, contro sessismo e misoginia: contro tutti i fascismi e la loro violenza.

Ancora una volta, sabato 23 Maggio, le Sentinelle in piedi saranno in piazza a Como con una delle loro veglie, silenziose ma non per questo meno violente, per ribadire pubblicamente il consueto messaggio politico di odio, intolleranza e oscurantismo.

Ma chi sono le Sentinelle in Piedi? Nel loro sito sostengono di battersi contro il DDL Scalfarotto contro l'omofobia.Si dichiarano una minoranza discriminata perché con questa norma, sostengono loro, non potranno piú dire pubblicamente di essere contrari ai matrimoni omosessuali. Definiscono come “orfani” i figli di coppie omogenitoriali. Si battono contro “l'ideologia del gender”, etichetta che hanno inventato per dare un nome a ció che non conoscono, non capiscono, fa loro paura.
Si definiscono come apartitici e aconfessionali, ma il loro é in realtà un marchio che si lega a gruppi cattolici fortemente conservatori come AlleanzaCattolica e vicino a gruppi di estrema destra come ForzaNuova e Casa Pound, con cui in diverse città collaborano.

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La manifestazione No EXPO del 1 maggio ha visto la partecipazione numerosa e organizzata del Partito della Rifondazione Comunista e dei Giovani Comunisti. Canti di lotta e slogan hanno accompagnato tutto lo spezzone, sia nelle fasi preliminari che durante il corteo.

Spiace notare che per giornali, radio e televisioni il corteo si sia ridotto ad una serie di disordini, annunciati e poi prontamente verificatisi, confermando la tendenza delle Istituzioni a trasformare la protesta politica in un problema di ordine pubblico.

Sapevamo che non sarebbe stata una manifestazione facile, ma era giusto andare, esserci. Era giusto perché la causa per cui protestavamo è giusta e la storia ci darà ragione. Era giusto contestare che Expo è in realtà una grande opera gestita dalla criminalità organizzata, di concerto con imprenditori conniventi e cooperative che sfruttano i lavoratori senza dargli salario. Era giusto denunciare che un'Esposizione che si vuole sull'alimentazione sana e sostenibile abbia come sponsor McDonald's, Nestlè e Coca Cola, che dell'alimentazione sana non sono esattamente paladini.

Era giusto contestare il lavoro gratuito di centinaia di giovani, con la scusa che fa curriculum, violando la Costituzione che afferma il diritto a un salario che consenta di vivere una vita dignitosa.

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