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“Apprendo con favore della notizia della chiusura delle indagini preliminari sull'inquinamento da Pfas causato dalla Miteni e del relativo rinvio a giudizio di tredici indagati per avvelenamento delle acque e disastro innominato. Come ho avuto modo di dire ai cittadini veneti in più occasioni e come è stato riconosciuto nelle parole dette dalle "mamme no pfas" al ministro Costa - che le ha incontrate il 10 gennaio alla Camera - ogni progresso sulla vicenda Pfas in Veneto è stato sostenuto sempre dal Partito Democratico e dai suoi Esecutivi:  in primis mettendo a disposizione nella Finanziaria del 2017 con il Governo Gentiloni i fondi per poter costruire un by-pass idrico per l’approvvigionamento idrico di acqua salubre per i cittadini nelle aree colpite dall'inquinamento in Veneto, in secondo luogo con la legge contro gli ecoreati. Spiace infatti leggere che autorevoli esponenti del Movimento 5 Stelle mentano sapendo di mentire. La legge sugli ecoreati, la legge 68/2015, è una legge del PD, sostenuta nel 2015 da un Governo PD e approvata dal PD a larga maggioranza in Parlamento e frutto di una storica battaglia condotta con le maggiori associazioni ambientaliste in tutta Italia. Proviene dall’AC 342 Realacci, a cui successivamente si è aggiunta poi la proposta successiva dei colleghi Micillo (AC957) e Pellegrino (AC1418) nella passata legislatura. Battaglie ambientali così importanti offuscate da fake news qualificano male solamente chi non dice la verità”. Così afferma l’On. Chiara Braga, deputata del PD e capogruppo PD nelle commissioni ambiente ed ecomafie della Camera.

immagine www.legambienteveneto.it

LEGGE BILANCIO, appalti, Braga (PD): "La Lega cancella l'obbligo di gara per gli appalti pubblici fino a 350mila euro; Il M5S, paladino di legalità e trasparenza, si rimangia tutto. Il rischio gravissimo è che che la criminalità se ne approfitti

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"In questa legge di bilancio il 'Governo del cambiamento' ha cancellato l’obbligo di gara per gli appalti pubblici fino a 350.000 euro: anzi, fino a 150.000 euro sarà possibile procedere con affidamento diretto, senza nessuna evidenza pubblica e trasparenza delle scelte fatte dai funzionari della pubblica amministrazione e, cosa ancora più grave, senza nessun controllo obbligatorio sulla certificazione antimafia". Lo afferma la deputata comasca, capogruppo PD in Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubbici, Chiara Braga che precisa:"Stiamo parlando di 15.000 gare di lavori che verranno spazzate via dal mercato e dell’80% delle gare per l’affidamento dei servizi di progettazione, che taglieranno fuori migliaia di professionisti e imprese oneste che lavorano con la Pubblica Amministrazione".

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"Ciò che è avvenuto al Senato - e avverrà alla Camera - sul voto alla legge di bilancio ci preoccupa fortemente, prescindendo da ogni valutazione sul merito. Siamo costretti a rilevare il grave vulnus che viene inflitto al Parlamento, letteralmente privato delle sue prerogative. Su questo piano la Costituzione è oltremodo precisa e va rispettata. Deve essere garantita la discussione più ampia e informata nelle commissioni e in aula. Al voto di fiducia si può ricorrere solo in casi estremi. Se queste regole elementari non vengono rispettare, si mette a rischio tutto l'impianto costituzionale e soprattutto la centralità del Parlamento, già fortemente incrinata anche dall'abuso dei decreti legge. Chiediamo con forza che questi sistemi non si ripetano più, che non si debba quindi costringere la Corte costituzionale e il Presidente della Repubblica ad intervenire. L'ANPI riafferma ancora una volta l'esigenza del rispetto assoluto delle regole dettate dai costituenti a garanzia dell'intero sistema democratico"
LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI

Dipendenza da azzardo, Borghetti (PD): “dati impressionanti, va rivisto il sistema delle concessioni ma da Roma arrivano notizie preoccupanti”

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Sono stati presentati in Consiglio Regionale i risultati della ricerca a cura dell’Università degli studi di Milano sui costi sociali del gioco d’azzardo problematico.
"I dati presenti oggi a Palazzo Pirelli confermano la dimensione e la gravità del fenomeno del gioco d’azzardo patologico e problematico –dichiara il Vicepresidente del Consiglio Regionale, Carlo Borghetti, che insieme agli altri membri del Comitato paritetico di valutazione e controllo ha promosso questa rilevazione–. In Italia nel 2017 si sono spesi più di 100 miliardi di euro nei giochi d’azzardo, una cifra enorme, con un aumento del 6% rispetto al 2016 e addirittura del 142% se si prende il 2007. Con una spesa pro-capite, tra i cittadini con più di 18 anni, di 1.697 euro. Accanto a questi numeri vi sono quelli che riguardano l’altissimo costo sociale del fenomeno, parliamo di oltre due miliardi e mezzo di euro dovuti ai costi sanitari per le cure dei dipendenti da gioco, all’accompagnamento per il reinserimento sociale di chi perde il lavoro, al sostegno alle famiglie coinvolte e messe a dura prova e a quelli dovuti per gli interventi delle forze dell’ordine e della magistratura. Praticamente un vero e proprio gioco a perdere da parte dello Stato monopolista del settore che “incassa” meno del 10% del giocato.”

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