"Oggi, 22 aprile, si celebra la Giornata mondiale della Terra. Un momento di grande sensibilizzazione ambientale globale, che si pone l’obiettivo di coinvolgere maggiormente la politica, le Istituzioni e anche i cittadini nella difesa del nostro pianeta, l'unico che abbiamo. Se il 2018 era focalizzato sull'impatto dell’inquinamento plastico nei mari, sono invece le specie animali a rischio a condurre la mobilitazione nella Giornata della Terra 2019. Oggi gli scienziati parlano senza paura di smentita di una sesta estinzione di massa. Di un “annichilimento biologico” della fauna selvatica. a differenza delle precedenti cinque estinzioni di massa, causate da catastrofi e disastri naturali, questo sarebbe il primo evento provocato dall'azione dell’uomo. Puntare sulla varietà biologica e la sostenibilità dei nostri consumi, la tutela delle sementi, così come la lotta all'inquinamento è l’unica strada da perseguire per cercare di impedire questa catastrofe. L'Italia è peraltro il Paese europeo con la maggiore diversità biologica e non può essere indifferente a questa minaccia. Mi auguro che il Governo Salvini-Di Maio, tra un mitra e l'assunzione di "un figlio di", ne abbia contezza e faccia la sua parte. Come? Il Ministro dell’Ambiente Costa provveda a nominare al più presto i Presidenti dei 13 Parchi Nazionali che ad oggi sono senza guida, dimostrando di avere davvero a cuore la difesa della biodiversità del nostro bellissimo Paese.” Lo dichiara, in occasione della Giornata della Terra 2019, l'On. Chiara Braga, Capogruppo PD nelle Commissioni Ambiente e Bicamerale d'inchiesta sul Ciclo dei rifiuti di Montecitorio.
"Aveva ragione la Direzione Antimafia di Milano: quella di Cantù era vera "mafia" e non semplice bullismo di piazza!"
Possiamo commentare così la sentenza emessa oggi dal Giudice del Tribunale di Como che ha comminato condanne per un totale di oltre 100 anni ai 9 imputati per le sparatorie e i pestaggi verificatisi nel periodo 2015-2016 nella piazza centrale di Cantù. La Procura Antimafia aveva visto giusto fin dall'inizio dell'indagine, partita con l'arresto di alcuni imputati, parlando di fatti di "mafia". A Cantù gli 'ndranghetisti erano liberi di scorrazzare nella piazza centrale della città, senza che nessuno abbia mai denunciato i fatti! Come associazione che da anni si occupa di antimafia, vogliamo sottolineare che ora nessuno può permettersi di dire che Cantù è un isola felice. Secondo noi questa sentenza deve dare la scossa affinché la cittadinanza si svegli, rinneghi il passato di omertà e inizi a lottare contro la presenza della 'ndrangheta nel nostro territorio. Serve grande senso civico e più coraggio. Noi come associazione ci abbiamo messo più volte la faccia a Cantù, addirittura prima della retata della DDA, a settembre 2017 organizzammo il "Festival della Legalità", per cercare di svegliare le coscienze dei Canturini, purtroppo con deboli risultati in termini di partecipazione. Poi siamo stati i primi, da soli, a chiedere che il Comune si costituisse parte civile nel processo, anche qui nulla si è mosso. Ecco, oggi si è sentita molto l'assenza delle Istituzioni, e in particolare del Comune di Cantù e di Regione Lombardia, che avrebbero dovuto costituirsi parte civile nel processo! Ora, dopo la sentenza odierna, la comunità canturina deve trovare il coraggio di superare questa onta, lottando per far prevalere la legalità nel territorio. E poi scegliendo amministratori pubblici disposti a metterci la faccia nella lotta contro la 'ndrangheta, piuttosto che negarne o sminuirne la presenza, come purtroppo alcuni hanno fatto in passato. Le mafie vanno sconfitte con la denuncia e la partecipazione civica, come in più occasioni ci hanno ricordato i magistrati impegnati sul campo, a partire dalla dottoressa Alessandra Dolci, responsabile della DDA di Milano, fino al dottor Nicola Piacente, a capo della Procura di Como. Concetto ribadito con enfasi anche dal professor Nando Dalla Chiesa, che è stato nostro ospite a Mariano Comense lo scorso lunedì, in una sala piena con più di 300 persone vogliose di schierarsi dalla parte della legalità.
Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi"
“Ho presentato oggi alla Camera un’interrogazione al Ministro dell’Interno Salvini per chiedere il mantenimento dell’orario di lavoro differenziato per il personale operativo nel Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Menaggio la cui ultima proroga scadrà il prossimo 31 maggio”. Lo annuncia la deputata comasca Chiara Braga, capogruppo PD in Commissione Ambiente.
“Ho inoltre chiesto – fa sapere la Braga - quale sia l’orientamento del Governo in merito al riconoscimento di sede disagiata dello stesso Distaccamento di Menaggio, status per il quale sono state presentate in questi anni ripetute richieste, anche per il tramite della Direzione Regionale Lombarda dei Vigili del Fuoco. Tali istanze scaturiscono infatti dalle difficoltà manifestate da tutto il personale dei Vigili del Fuoco di percorrenza della tratta del lungolago Como-Argegno-Menaggio, che spesso e volentieri determina difficoltà nella regolare costituzione delle squadre di soccorso, con immaginabili ripercussioni sulla primaria attività di soccorso tecnico in caso di urgenze o interventi gravi".
“La caserma di Menaggio possiede tutti i requisiti per poter essere pienamente considerata sede disagiata. A tale proposito, anche a dimostrazione dell’esistenza reale di tale condizione, negli ultimi anni il Distaccamento stesso ha più volte ottenuto la possibilità di adottare per il personale operativo, seppur in modo provvisorio e sperimentale, l’orario di lavoro differenziato (24 ore consecutive di lavoro, seguite da 72 ore di riposo), turnazione ammessa solo per le sedi appunto considerate disagiate”.
Dalla sei di questa mattina fino alle 12,30, i lavoratori della cooperativa Delfinia, comparto logistica, sono in sciopero e hanno organizzato un presidio fuori i cancelli della Bolton (Cermenate, via Einaudi 18-22).
Le questioni riguardano il riconoscimento delle differenze degli arretrati dal 2014 a oggi, gli scatti d'anzianità di cantiere, i corretti inquadramenti contrattuali in base alla mansione e il riconoscimento del fondo Sanilog. Inoltre, si sono riscontrate differenti retribuzioni in busta paga negli ultimi cinque anni (e si chiede pertanto la sistemazione).
La Filt Cgil non ha riscontrato nessun passo avanti rispetto alla volontà aziendale di regolarizzare le buste paga secondo i dettami contrattuali previsti e circa la volontà di trovare un accordo fra le parti.
L'incontro pubblico dal titolo "Le mafie in Lombardia", tenutosi lunedì 15 aprile, a Mariano Comense, organizzato dal Circolo Ambiente "Ilaria Alpi", col patrocinio dei Comuni di Mariano C.se, Arosio, Carugo, Inverigo e Lurago d'Erba.
Una sala gremita con circa 300 persone (alcuni sono purtroppo dovuti rimanere fuori per mancanza di spazio) ha seguito con grande attenzione e interesse gli interventi del prof. Nando dalla Chiesa, uno dei massimi esperti di mafie a livello nazionale e internazionale, e di Monica Forte, presidente della Commissione Regionale Antimafia.
A condurre l'incontro Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi", ed Ester Castano, giornalista di LaPresse.
Al dibattito è intervenuto anche il Procuratore Capo di Como, dott. Nicola Piacente.
Durante l'incontro sono stati affrontati i temi relativi alla presenza delle mafie, e in particolare della 'ndrangheta, anche nel territorio della provincia di Como. Non sono infatti mancati i numerosi riferimenti al processo, in corso presso il Tribunale di Como, sul controllo "mafioso" della piazza di Cantù, così come agli incendi presso la discarica di Mariano Comense.
Dopo la pubblicazione di un video sullo stato dell’arte delle paratie del Lago di Como da parte dell’assessore regionale Massimo Sertori e del sottosegretario alla presidenza della Regione Fabrizio Turba, che recitano nella parte di loro stessi, interviene il Consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo.
“Turba e Sertori potrebbero essere bravi protagonisti nel film “Le comiche” – attacca il consigliere democratico - ma qui c’è poco da ridere. Ecco il nuovo “finto” asso nella manica calato in pochi giorni. Dopo i vari proclami dei giorni scorsi, dopo il nuovo bando dalla Pedemontana, tutto da vedere, eccoci finalmente con la promessa regina: le paratie! Ci stavamo giusto chiedendo a che punto fossimo, mentre la Lega nascondeva sotto il tappeto le proprie promesse elettorali. Ed ecco che con un video dalle pretese di un fintissimo reality, il sottosegretario Turba e l’assessore Sertori hanno svelato a noi tutti i loro presunti piani, oltre alle loro fantastiche doti artistiche.
Siamo in ritardo di 3 mesi? Ma stiamo scherzando? Sono anni che il progetto ha rovinato la città di Como e ora stiamo ancora facendo i conti della totale incertezza perché esiste l’incognita non certo trascurabile del passaggio finale dalla commissione di validazione del progetto.”
“E ancora – continua Orsenigo - dicono dalla Lega che le paratie sono un cantiere prioritario? D’altra parte spendiamo solo 900mila euro in più di quanto preventivato. Certo, ma ora a quanti milioni di euro siamo? Un conto è ridare la passeggiata ai comaschi, un conto è ostinarsi in un’opera inutile per cui ancora viene ignorata addirittura l’ordinaria manutenzione. Ritorno a dire - conclude - che sarebbe bene riflettere sui dati che dicono una verità inequivocabile: dal 2002 ad oggi si sono verificate solo 13 fuoriuscite del lago, concentrate in 3 anni. Regione Lombardia, per fini elettorali, si è fatta carico del progetto ma sul lungolago in 2 anni non è cambiato nulla, a parte le sterpaglie che naturalmente sono state lasciate crescere.”
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