Con oltre 220.000 visitatori all’anno, Villa Carlotta è una delle realtà museali più visitate in Italia da turisti provenienti da tutto il mondo. Complice la bellezza delle sponde del Lario, la ricchezza del patrimonio artistico e la varietà delle specie botaniche del suo parco, da metà Ottocento in poi la Villa è da sempre stata meta turistica prediletta dei grandi viaggiatori.
Tra i tanti nomi illustri che visitano la Villa e il Lago di Como non mancano i fotografi, che, ammaliati dai riflessi delle acque del Lario e dagli spettacolari paesaggi montani che lo circondano, tanto hanno scattato e sperimentato sul territorio comasco.
Lo stesso William Henry Fox Talbot, riconosciuto come l’inventore della fotografia, nel settembre del 1833 giunse a visitare le località tanto celebrate del Lago cercando di immortalarle con l’ausilio della camera chiara che, proiettando su di un foglio di carta il paesaggio inquadrato nell'obbiettivo, permetteva di delinearne i contorni, per poi completare il disegno con l'utilizzo dei colori. Saranno gli scarsi risultati ottenuti con questa tecnica che lo spingeranno a cercare un’altra strada, portandolo ad avere la geniale intuizione di affidare alla luce il compito che l'abilità della mano dell'uomo non riusciva a raggiungere.
Al Lario dunque il merito di aver contribuito in maniera importante allo sviluppo tecnico della fotografia.
"Siamo molto preoccupati dopo il nuovo incendio sviluppatosi domenica presso la discarica di Mariano: cosa sta respirando la popolazione vicina? quali sostanze vengono emesse da questi continui roghi?
Ma le nostre preoccupazioni sono anche legate al destino a breve e lungo termine di questo impianto, che a nostro giudizio andava chiuso almeno 15 anni fa. Ovvero la discarica, anche una volta che sarà chiusa, sarà sempre un pericolo per l'ambiente, sia per eventuali incendi che dovessero svilupparsi, sia per la tenuta dei fronti, sia per il "percolato" che dovesse fuoriuscire dai diversi strati dei rifiuti depositati. Ricordiamo che la discarica è attiva dal 1982 e in tutti questi anni sono state interrate diverse tipologie di rifiuti, anche in grado di sviluppare un percolato potenzialmente pericoloso per il terreno e per le falde sottostanti. Per cui non sarà sufficiente chiudere la discarica, ma sarà necessario avviare un piano di monitoraggio e di bonifica, proprio per verificarne la "tenuta" dal punto di vista delle ripercussioni sull'ambiente.
Degli incendi verificatisi negli ultimi anni presso la discarica di Mariano, unitamente ad altre situazioni correlabili alla presenza della criminalità organizzata nella nostra provincia, parleremo col prof. Nando dalla Chiesa nel corso dell'incontro pubblico dal titolo "Le mafie in Lombardia", che abbiamo organizzato per lunedì 15 aprile ore 20,45 presso la Sala "San Carlo" di Mariano Comense".
Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi"
Da oggi la Biblioteca comunale di Como porterà il nome di Paolo Borsellino, proprio in onore del magistrato protagonista insieme con Giovanni Falcone del “pool” antimafia. Entrambi siciliani, entrambi morti ammazzati, fatti saltare in aria con le loro scorte, per mano della mafia che da sempre hanno combattuto: Giovanni Falcone il 23 maggio del 1992 a Capaci; Paolo Borsellino in via D’Amelio a Palermo il 19 luglio dello stesso anno.
Grazie al lavoro svolto dal Progetto San Francesco -Centro Studi Sociali contro le mafie e ai ragazzi dell’Istituto Carcano.
Un riconoscimento importante alla figura di Paolo Borsellino e l’affermazione di un impegno delle Istituzioni e di tutti i cittadini perché questi valori siano alla base della formazione e della cultura della nostra comunità.
In merito alla dichiarazione dell'assessore #Locatelli sulle case comunali sfitte da anni di Via Milano a Como secondo la quale quegli alloggi andrebbero assegnati alle forze dell'ordine Stefano Rognoni (Prc/se Federazione Di Como) e Fabrizio Baggi (Prc Lombardia) hanno dichiarato:
«Siamo lieti che il vicesindaco intenda assegnare le case comunali sfitte, ma vorremmo capire se si tratta delle stesse che erano inagibili fino a pochi mesi fa: auspichiamo quindi che il Comune intenda investire per renderle disponibili (e non solo in via Milano). Ci spiace invece che voglia speculare politicamente restringendo l'assegnazione alle sole forze dell'ordine. I bandi pubblici dovrebbero essere su base economica per garantire a tutti e tutte il diritto alla casa, quindi comprendendo ovviamente i lavoratori in forza agli organismi di polizia ma senza escludere altre fasce della cittadinanza».
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