"Greta Thunberg, in Italia in questi giorni, rappresenta centinaia di migliaia di giovani, di associazioni, di attivisti che quotidianamente ci chiedono di prendere decisioni concrete per considerare la sfida climatica come la più grande minaccia e al tempo stesso opportunità del XXI secolo. Non basta essere d'accordo con Greta e annunciare grandi misure da implementare nell'arco di molti anni. Occorre al contrario partire subito da piccoli interventi, che hanno una portata "rivoluzionaria". Penso alla proposta promossa dall'Asvis in coerenza con l’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, affinché tutte le nuove leggi siano valutate per il loro effetto sul clima, prima di essere licenziate. Sarebbe il miglior modo per essere vicini a una generazione che ci chiede un concreto cambio di rotta. Abbiamo un solo pianeta e ne dobbiamo essere consapevoli e responsabili: non c’è più tempo e abbiamo il dovere di salvarlo". Così commenta l'On. Chiara Braga, deputata del PD capogruppo nelle Commissioni Ambiente e Bicamerale Rifiuti, partecipando all'incontro con Greta Thunberg in Senato alla presenza della Presidente Alberti Casellati.
“Puntuale come ogni anno arriva la sceneggiata della Giunta comunale sulla concessione degli spazi ai cittadini islamici per la preghiera del Ramadan”, lo dicono Stefano Fanetti, Patrizia Lissi e Gabriele Guarisco, consiglieri comunali del Pd, dopo l’ennesima presa di posizione della Lega e della vicesindaco Locatelli.
“Ci pare appena il caso di ricordare al Carroccio e ai suoi esponenti che la stessa pantomima si era ripetuta esattamente un anno fa quando la comunità islamica aveva chiesto spazi a Muggiò. Per non parlare della festa del sacrificio: se ne era fatto un gran parlare, ma alla fine, siccome in Italia è proibito ammazzare animali in pubblico, tutto si risolveva con una normale celebrazione”, continuano gli esponenti dem.
Insomma, “a Como la Lega cavalca sempre le stesse battaglie tranne poi perderle, perché alla fine, ogni volta, è costretta a concedere gli spazi, visto che queste persone non fanno nulla di male o di illegale – continuano Fanetti, Lissi e Guarisco –. Ma ogni volta bisogna ripetere la stessa vergognosa pagliacciata. È la politica più rozza e meschina: individuare un nemico e ingigantire, o inventare, i problemi per coprire insipienza e mancanza di idee. Quando comincerà la Giunta a risolvere i problemi veri dei cittadini?”.
A chiosa interviene il segretario cittadino Tommaso Legnani: “Poiché la libertà di culto è un diritto garantito, se coloro che richiedono lo spazio agiscono, come hanno fatto gli altri anni, nella legalità e utilizzando i canali corretti, non c'è alcun motivo per vietargli alcunché e anzi sarebbe un gesto proprio scorretto. Tant’è che, regolarmente, la Giunta ritorna sui suoi passi. Perciò, sarebbe ora che i leghisti capissero che si rendono addirittura ridicoli agli occhi dei comaschi. Alla terza figuraccia chiunque la smette. Sappiamo, però, che quest’anno c’è una ghiotta occasione in più: le elezioni alle porte. Impossibile astenersi da azioni populiste e discriminatorie, con il rischio di perdere qualche voto”.
Il 15 aprile si è tenuta l’assemblea dell’Associazione di volontariato Como Accoglie che ha cercato, nel suo primo anno di vita, di adoperarsi nel campo dell’accoglienza, soprattutto delle persone in maggior condizione di fragilità e a rischio di esclusione sociale.
L’assemblea è stata l’occasione per ripercorrere le azioni compiute nell’assistenza diretta, nell’accompagnamento alla formazione e al lavoro, nell’assistenza per problemi di ordine legale o medico, nella collaborazione con altri enti, nell’informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
Complessivamente gli associati, attualmente risultano 101 iscritti, hanno compiuto in poco più di un anno oltre 70 diverse azioni.
La sola assistenza diretta quotidiana dei migranti senzatetto, mattino e sera, senza interruzione dall’atto di costituzione di Como accoglie per 500 giorni, domeniche e feste comprese, con due volontari minimo (a volte anche tre) impegnati, ha comportato un monte ore complessivo di oltre 5.000 ore. (almeno due volontari, con 3 ore serali e 2 mattutine)
Questa azione, svolta dall’associazione dal suo nascere prosegue l’azione di aiuto e di accoglienza dei volontari iniziata nella primavera 2017, per un totale ad oggi di giorni 730
Se si volesse quantificare economicamente, con una retribuzione oraria di 10 euro lordi , la sola presenza fisica di assistenza si otterrebbe un totale di 60.000 euro in meno di un anno e mezzo, a partire dalla costituzione formale dell’Associazione e di 87.500 dall’inizio delle attività.
Il totale delle altre azioni (accompagnamento per il disbrigo di pratiche e adempimenti, per problemi sanitari, etc. azioni di formazione e informazione, aspetti organizzativi, etc.) può portare almeno al raddoppio delle ore di servizi prestati complessivamente per un valore pari a circa 120.00 euro ( 175.000 dall’inizio delle azioni) sempre sulla base di una retribuzione di 10 euro orari ( in alcuni casi si parla anche di prestazioni molto qualificate, come nel caso dei medici volontari).
"Sulla Casa Militare Umberto I di Turate oggi il Ministero della Difesa ha risposto alla mia interrogazione, comunicando che la situazione di stallo nella nomina del nuovo Consiglio di amministrazione è responsabilità di Regione Lombardia che non ha ancora provveduto a designare il proprio rappresentante. Una risposta di cui prendiamo atto, pur sapendo che la Giunta lombarda di Maroni aveva designato nel 2017 come rappresentante proprio l’ex sindaco leghista di Turate Cristiano Banfi. A questo punto la Lega che governa a Roma e in Regione Lombardia si chiarisca le idee e provveda a risolvere questa situazione di empasse, che impedisce alla Fondazione di essere pienamente operativa". Lo dichiara la deputata del Pd di Como, Chiara Braga, che lo scorso dicembre aveva sollecitato una risposta del Ministero della Difesa proprio sullo stallo degli organi della Fondazione “Casa Militare Umberto I” di Turate. "Prendiamo atto con favore invece - conclude l'esponente dem -, della disponibilità espressa dal Ministero della Difesa di prevedere un coinvolgimento più diretto del tessuto locale, anche con una modifica statutaria che consenta al Comune di Turate di nominare un proprio rappresentante nel Consiglio di amministrazione della Fondazione. Anche per questo motivo è necessario che gli organi di amministrazione e di controllo vengano rinnovati al più presto, così da perseguire una soluzione che vada in questa direzione e sulla quale peraltro già oggi si registra un consenso molto ampio".
In allegato il testo dell'interrogazione presentata e la risposta del Ministro della Difesa
Con 64 voti favorevoli è stata votata all’unanimità oggi pomeriggio in Consiglio regionale la risoluzione sulla navigazione dei laghi lombardi che impegna la Giunta a sollecitare il Governo affinché dia attuazione al decreto legislativo del 1997 che stabilisce il passaggio della gestione del trasporto pubblico sui laghi alle Regioni.
Grande soddisfazione è stata espressa dai consiglieri regionali del PD Angelo Orsenigo e Raffaele Straniero che su questo documento hanno puntato fin dall’inizio della legislatura.
“In realtà non sono 19 anni che aspettiamo questo provvedimento, ma ben 42, dal momento che il primo riferimento normativo alla regionalizzazione dei laghi risale al lontano 1977” precisa Orsenigo che poi sottolinea quanto ancora” bisogna lavorare sull’aspetto economico, poiché la navigazione produce ricavi per 30 milioni di euro a fronte di 60 milioni di spesa, uno scoglio che va superato per l’importanza del trasporlo lacuale”.“Si tratta di un atto fondamentale che potrà solo migliorare l’efficienza della gestione di un servizio la cui importanza non è da intendere solo in chiave turistica, ma anche e soprattutto dal punto di vista della mobilità - dice il collega Straniero, sottolineando l’importanza del coinvolgimento degli enti locali – un punto di arrivo che deve essere soprattutto un punto di partenza”.
“In questo modo sarà possibile – aggiunge Orsenigo - rendere il servizio meno oneroso per coloro che tutti i giorni sono costretti a usare la navigazione per raggiungere i luoghi di studio e lavoro, spendendo cifre notevoli”.
"Ieri ho avuto il piacere di partecipare alla fiera “Proposte” di Cernobbio.
Essere presente alla fiera più importante al mondo del tessile d’arredo è stato come sempre un modo per aver ben presente quante e quali eccellenze ci sono nel nostro Paese. Ho avuto il piacere, inoltre, di incontrare diversi produttori comaschi che, giustamente, sono stanchi di sentirsi chiamare eroi, sono semplicemente famiglie cresciute con il “culto” del lavoro.
La Politica ha il dovere di tutelare e valorizzare questo “culto” operoso, per far si che i produttori sentano uno Stato vicino alle loro esigenze.
Questo è proprio lo scopo del tavolo della moda in corso al MISE, una collaborazione insieme agli imprenditori, al fine di elaborare strumenti di sostegno a questo comparto.
Insieme a loro e per loro!"
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