Continua la crescita di Antares, società comasca di consulenza, specializzata in Diritto Bancario, che da 14 anni è a fianco di privati e imprenditori, aiutandoli nel recupero delle somme illegittimamente addebitate dal banche italiane (anatocismo e usura bancaria).
Nello specifico, per il servizio diretto all’ottenimento dei rimborsi di quanto indebitamente pagato (interessi anatocistici e di altri addebiti contestati), le attività intraprese e ad oggi concluse hanno condotto all’ottenimento di rimborsi per Euro 40.099.479,86.
Da sottolineare che sono ancora in corso 1.022 azioni con domande di rimborso richieste, per un totale di Euro 94.014.477,97.
Inoltre, per le pratiche concluse in tema di anatocismo bancario, circa il 96% si sono concluse positivamente, con un rimborso a favore dei tantissimi Clienti.
Per quanto attiene invece al servizio di consulenza per le impugnazioni di contratti in strumenti finanziari derivati (SWAP - IRS - Forward Deal - Options), ben 302 Clienti hanno utilizzato tale servizio.
Antares, il cui obiettivo è contribuire a preservare il patrimonio personale e il patrimonio-impresa di ogni Cliente, attraverso la tutela dalle anomalie bancarie e finanziarie, fornendo un solido supporto nella risoluzione di problematiche di gestione e deficit aziendali, è in forte sviluppo ed è attenta ad ogni nuova possibilità di intervento nei diversi campi che interessano la vita e lo sviluppo delle imprese, sempre in un’ottica costruttiva nelle relazioni tra imprese e banche.
Gli ambiziosi obiettivi aziendali sono stati raggiunti e superati, grazie al costante impegno dei Consulenti, che prendono a cuore il valore etico della mission aziendale, ma anche e soprattutto grazie alla fiducia accordata da una fascia di clientela sempre più ampia.
Apprendiamo della tragedia accaduta alla stazione di Balerna (CH): un migrante di origini africane è rimasto folgorato da una scarica elettrica mentre sul tetto del Tilo tentava di raggiungere la Svizzera aggirando il “blocco”.
Ancora una volta ci troviamo davanti ad un dramma che si sarebbe potuto tranquillamente evitare se l’Italia e l’Europa non avessero promosso leggi scellerate come la “Bossi Fini” (che pone i migranti nella condizione di illegalità solo per essere fuggiti da luoghi invasi a guerre, fame e violenza) ed il “Dublino 3” (che impone che i migranti vengano identificati nel primo paese “utile” per la richiesta di “asilo” e di conseguenza obbligati a rimanere in quel luogo).
Ancora una volta l’Europa delle banche che permette la circolazione dei capitali e non quella delle persone ha ucciso qualcuno.
Dall’estate scorsa, con la Rete Como Senza Frontiere, siamo impegnati nel tentativo di creare le condizioni per garantire la giusta accoglienza, che non violi i diritti umani e garantisca la dignità di tutte quelle persone che arrivano nella nostra città. Purtroppo tutto questo ancora non c’è.
Il fatto accaduto a Balerna è gravissimo, e le responsabilità politiche di chi vuole muri e frontiere chiuse sono sotto gli occhi di tutti.
Mariano comense e sicurezza/ Facchinetti junior incita alla giustizia privata e dichiara di essersi procurato un arsenale. Russo (prc circolo “bassa Brianza”) e Baggi (segreteria provinciale PRC Como): «esternazioni gravissime soprattutto perché’ fatte da un personaggio dello spettacolo. Peccato che tutta questa rabbia Facchinetti non l’abbia mai dimostrata nei confronti della ‘ndrangheta che dilaga in città».
Viviamo un tempo dove nelle nostre città si consuma una vera e propria “caccia alle streghe” e paura del diverso dove basta una scintilla per fare esplodere tensioni sociali e nuove paure.
Gravissime le parole di Francesco Facchinetti che si possono leggere nelle pagine del quotidiano “La Provincia” dedicate a Mariano Comense e ancora più grave è il fatto che ad aver rilasciato una tale intervista che incita alla giustizia privata ed al singolo “armarsi” della cittadinanza sia una persona“famosa” tra i più giovani.
E’ indubbio che in città ci sia il problema della sicurezza, così come in moltissime altre città italiane.
Mariano è un piccolo centro di circa 20.000 abitanti ed ha la stessa media di effrazioni del resto dell’Italia.
In realtà un reale problema di cui purtroppo è vittima in particolare la nostra città esiste e si chiamainfiltrazione della ‘ndrangheta. Siamo estremamente rammaricati che il fu “DJ Francesco” non abbia mai speso una parola, utilizzando la sua popolarità, per sensibilizzare su questo problema ben più grave.
In una città alcune persone sono state fermate dalle forze dell’ordine su discriminanti arbitrarie e deportate forzatamente a centinaia di chilometri di distanza. Non ha alcuna importanza se la città che fa da sfondo a questa penosa vicenda sia Como, Chiasso o San Giorgio del Sannio, se le vittime fossero migranti o italiani, se i loro diritti siano stati violati perché colpevoli di essere neri o bianchi o nativi o migranti, né se il viaggio di deportazione si sia concluso a Taranto, venendo a costare 5000 euro, oppure sia stato seguito da un rimpatrio in El Salvador. Ad ogni essere umano basti sapere che in una città alcune persone sono state fermate dalle forze dell’ordine su discriminanti arbitrarie e deportate forzatamente a centinaia di chilometri di distanza. E ogni essere umano, consapevole che in una città alcune persone sono state fermate dalle forze dell’ordine su discriminanti arbitrarie e deportate forzatamente a centinaia di chilometri di distanza, sappia che questa consapevolezza chiama proprio lui a dare una risposta. Risposta che precede e rafforza la dimensione politica, risposta urgente e indifferibile, risposta da cui dipendono la credibilità e l’essenza di ogni individuo e della società di cui è parte. A ognuno/ a la sua scelta. Ma affinché ogni essere umano sia messo nelle condizioni di poter compiere una libera scelta è necessario che possa riflettere. E per riflettere bisogna conoscere, o la riflessione sarà priva di fondamento.
Allo scopo di favorire l’informazione, la necessaria riflessione e la conseguente scelta individuale e collettiva, le persone e le organizzazioni che hanno partecipato all’assemblea della Como solidale del 23 febbraio 2017, unite dal desiderio di fare tutto ciò che è umano per restare umani, si riuniranno in alcune piazze di quella città. Questa volta è essenziale saperlo: i giorni sono sabato 4 marzo dalle 10 alle 13 in via Cesare Cantù e domenica 5 marzo dalle 15 alle 18,30 in piazza San Fedele a Como.
[L'assemblea della Como solidale del 23 febbraio 2017]
Le OO. SS. CGIL e UIL hanno dichiarato lo stato d'agitazione del personale dipendente dell'Unione dei Comuni Lario e Monti. L'ente è stato costituito nel 2007 tra i comuni di Torno, Faggeto, Blevio, Pognana, Nesso Zelbio e Veleso. Le scriventi OO.SS. hanno sempre partecipato alle trattative sindacali, relative al passaggio del personale in fase di costituzione dell'Unione. Nel corso degli anni i Comuni aderenti all'Unione hanno trasferito gradualmente il proprio personale, ed inoltre l'Unione ha assunto personale dipendente a tempo indeterminato. L'incertezza di alcuni comuni nel permanere all'interno dell'Unione ha inciso negativamente sulle dinamiche della contrattazione. Negli ultimi due anni le CGIL e UIL hanno affrontato e gestito gli effetti e le ricadute che le scelte politiche degli Amministratori che hanno inciso in maniera rilevate anche sul lavoro del personale dipendente e sui servizi alla cittadinanza.
Nel mese di dicembre 2016 i Comuni di Nesso, Veleso e Zelbio hanno deliberato la fuoriuscita dall'Unione Lario e Monti che avverrà dal 1/4/2017. Nel mese di dicembre 2016 e negli incontri successivi la Delegazione di Parte Pubblica ha comunicato la mancata costituzione dei fondi di produttività in tempi utili per gli anni 2015 e 2016, non assolvendo a compiti di specifica competenza dell'ente stesso; l'illegittimità dell'accordo sindacale relativo alle progressioni orizzontali; l'erogazione dei fondi di produttività per gli anni 2014/2015/2016 superiore agli importi disponibili con il rischio di obbligo di restituzione da parte dei singoli dipendenti ed infine l'indisponibilità ad erogare l'indennità di risultato per il personale Responsabile d'Area per gli anni 2013/2014/2015/2016;
Le posizioni assunte dall'Amministrazione rispetto alla risoluzione delle problematiche emerse sono state improntate ad una logica di indisponibilità. CGIL e UIL hanno chiesto alle lavoratrici ed ai lavoratori riuniti in assemblea di mobilitarsi dichiarando lo stato d'agitazione con conseguente convocazione presso la Prefettura.
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