Tre incontri pubblici per illustrate le modalità con cui accedere al baratto amministrativo promosso dall’Amministrazione Comunale di Cernobbio. È questo l’obiettivo delle serate, sempre con inizio alle ore 20.30, organizzate presso la sala consiliare di Cernobbio (via Regina 23) martedì 5 luglio, presso il Centro Civico di Rovenna venerdì 8 luglio e presso il Centro Civico di Piazza Santo Stefano venerdì 15 luglio. «Come Amministrazione Comunale riteniamo che il baratto amministrativo sia un importante strumento di aiuto alle fasce deboli della cittadinanza per il pagamento dei tributi comunali – sottolinea la Vicesindaco, Monica Ferrario, che parteciperà alle diverse serate -. Questi incontri pubblici hanno la finalità di illustrare le modalità per accedere al baratto amministrativo. La fattiva collaborazione tra Comune e cittadini rappresenta uno stimolo a diffondere maggiore senso civico e di appartenenza e rappresenta inoltre un esempio di vicinanza dell’Istituzione comunale alle problematiche quotidiane degli abitanti. La finalità della nostra iniziativa è quella di contribuire alla dignità di chi, vista la contingenza del momento, si trova in situazione difficoltà». Da segnalare che l’incontro del prossimo 15 luglio a Piazza Santo Stefano sarà dedicato anche ad ulteriori approfondimenti sul progetto di realizzazione di un nuovo posteggio in località Olzino, già al centro di precedenti confronti tra i residenti e l’Amministrazione Comunale.
Como, 1 luglio 2016 - La Cgil nazionale ha depositvato 3.3 milioni di firme per i referendum abrogativi su voucher, licenziamenti e appalti.
Il sindacato lariano ha contribuito a questo risultato con numeri importanti: 26mila firme raccolte in due mesi (6500 per ogni referendum) e 6600 per la Carta dei diritti universali del lavoro. "Siamo molto soddisfatti - spiega il segretario provinciale Giacomo Licata - il risultato è frutto dell'impegno dei militanti e dei delegati, di tutti i dirigenti, funzionari e collaboratori dell'organizzazione".
In un territorio come quello comasco, questi numeri assumono un significato ancora più rilevante: "Il nostro sistema produttivo è fatto prevalentemente da piccole e medie aziende - continua Licata - le firme sono state raccolte con il dialogo e il contatto diretto con i lavoratori attraverso iniziative pubbiche, gazebo nelle piazze e nei mercati. Nei prossimi tre mesi si prosegue con la raccolta per la Carta dei diritti. Il reale obiettivo della nostra campagna per i diritti è fornire a tutte le lavoratrici e i lavoratori di questo paese, a prescindere dalla tipologia contrattuale con cui sono assunti, diritti soggettivi che abbiano valore univarsale. C'è bisogno di diritti nei luoghi di lavoro, che sono cambiati rispetto al passato, non c'è più solo la Fabbrica, sono luoghi di lavoro gli spazi coworking, gli studi professionali, i centri commerciali".
Nell'incontro odierno la direzione della HOLCIM ha dichiarato la sua disponibilità ad analizzare il ricorso ad un ammortizzatore sociale per attenuare il forte impatto occupazionale che deriverebbe dalla dichiarazione di 73 lavoratori in esubero.
Abbiamo definito di svolgere una verifica tecnica congiunta in sede di ARIFL (Regione Lombardia) per individuare lo strumento opportuno.
Non abbiamo affrontato nel dettaglio i temi degli investimenti, della riduzione dei numeri degli esuberi e del piano sociale perché pre-requisito della trattativa deve essere l'ammortizzatore sociale esigibile.
A fronte di questa nuova posizione dell'azienda, abbiamo valutato di non proclamare gli scioperi in coincidenza con gli incontri istituzionali, che si articolano come segue:
• Il giorno 30 Giugno alle ore 10.00 presso la sede della regione Lombardia a Milano la IV commissione delle Attività produttive ha convocato il Coordinamento delle RSU e le Segreterie di Feneal Filca e Fillea, insieme ad HOLCIM, per svolgere una audizione relativa ai contenuti della vertenza.
Como, 28 giugno 2016 - L’assemblea generale della Cgil di Como ha eletto Giacomo Licata come nuovo segretario provinciale della Cgil di
Como. Prende il posto di Alessandro Tarpini, segretario dal 2009, ora responsabile nazionale dei frontalieri e della regione Alpina.
Nato il 17 agosto 1978 ad Agrigento, Licata è stato fra i fondatori di Sinistra Giovanile ed è sempre stato impegnato nella lotta alla mafia, sulla scorta dell’esempio fornito da Macaluso e Pio La Torre. Dopo aver superato il concorso per diventare insegnante nel 2002, due anni dopo si trasferisce a Como. Nel 2009 è stato il segretario territoriale Flc più giovane in Italia: cinque anni dopo è stato riconfermato. Dal 2014 a oggi è stato segretario organizzativo della Camera del Lavoro di Como.
Nella sua relazione, Licata ha citato il rapporto della Camera di Commercio sulla congiuntura economica del primo trimestre 2016. Per il settore manifatturiero comasco c’è il permanere di una fase negativa: per il quinto trimestre consecutivo la produzione industriale è in calo e in peggioramento (- 3,4%). Le specializzazioni tipiche del comasco (tessile, legno arredo, meccanica) risultano tutte in difficoltà. La flessione è peggiore al diminuire della dimensione d’impresa. Il fatturato totale tiene (+0,3%), grazie alla componente estera. Resta fortunatamente in controtendenza il settore del Turismo il cui trend positivo sembra diventato ormai un dato strutturale. «È sempre più evidente la necessità di un piano straordinario per l’occupazione giovanile e femminile, così come indicato nel Piano del Lavoro. Insomma, è indispensabile un netto cambiamento delle politiche economiche. Mi preoccupa l'affermazione di un modello sociale che non riconosca il Lavoratore come baricentro del rapporto tra crescita economica e tutela della dignità della persona. Sostituita dal termine, apparentemente politically correct, di “collaboratori”. Si tratta di una malcelata ipocrisia, apparentemente banale, ma che appare come un ulteriore tassello di un disegno più ampio che mira a svuotare il lavoratore dalla carica evocativa che il riferimento al termine derivato dal lavoro rappresenta». C’è la vicenda Holcim, che mostra il volto feroce «di un capitalismo che taglia
l'occupazione, chiude gli stabilimenti, delocalizza, e non si preoccupa del destino di 73 famiglie, non trova il modo e si rifiuta
di costruire le condizioni per trovare gli strumenti necessari almeno ad assicurare la tutela delle persone attraverso gli ammortizzatori
sociali».
Si è tenuta questa mattina, nella sede della Provincia di Como, l’Assemblea generale della Regio Insubrica. Tra i temi trattati, l’approvazione del conto consuntivo 2015, il preventivo delle spese e dei contributi finanziari dei progetti della Regio, approvati all’unanimità, il rapporto sull’attività 2015, a cura di Giampiero Gianella, segretario della Comunità di lavoro, il passaggio di consegne della presidenza, per l’anno 2016/2017, dal Cantone Ticino a Regione Lombardia.
“Ma l’assemblea è stata interessante anche per le discussioni che abbiamo fatto negli interventi finali in cui abbiamo parlato di tematiche come la mobilità, del cui tavolo io sono l’animatore – fa sapere Mirko Baruffini, consigliere delegato della Provincia di Como dentro la Regio Insubrica –. E, considerato quanto questa sia una questione aperta con la controparte ticinese, stiamo producendo progettualità concrete che prendono avvio dall’Interreg”.
COMUNICATO STAMPA CGIL COMO – SPI CGIL COMO -FUNZIONE PUBBLICA CGIL COMO RIFORMA SANITARIA: SI RIAPRA IL CONFRONTO CON LE RAPPRESENTANZE SINDACALI E DI CATEGORIA. IL TEMPO PER TORNARE AL VECCHIO ASSETTO
C'E' Como, 23 giugno 2016 - Quanto emerso in questi giorni dal dibattito riguardante la Riforma sanitaria, nello specifico gli azzonamenti, non è nient'altro che la conferma delle preoccupazioni espresse circa un anno fa dalla Cgil. Ciò che preoccupa di più in questa fase è una contrapposizione netta tra favorevoli e contrari alla riforma. Questo modo di agire non favorirà certamente i cittadini, che dal primo gennaio hanno visto mutare radicalmente l’impianto sanitario (dal curare al prendersi cura) sulla carta, ma che nella realtà dei fatti rischia di essere nient'altro che un'ulteriore razionalizzazione sulle spalle degli stessi cittadini e dei lavoratori. La situazione che si è venuta a creare sul medio Alto Lario ne è la prova: assenza di un progetto visibile, condiviso e fattibile dopo sei mesi, ma interventi a spot per tamponare le criticità che emergono giorno dopo giorno. Assenza d’investimenti, strumento, quello economico più volte utilizzato per promuovere la riforma, ma di cui a oggi non abbiamo alcuna traccia. Pure assente è un percorso di condivisione, o quantomeno confronto, con cittadini, associazioni e rappresentanze dei
lavoratori. Questo conferma il modus operandi del “decidi, pubblicizza e applica”, ma al tempo stesso fa emergere l'assenza di
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