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"Province dimenticate nella grande spartizione delle poltrone della nuova Giunta regionale. Territori con grandi problemi irrisolti, dalla ricostruzione post sisma alle carenze infrastrutturali, tangenziali, manutenzione delle strade esistenti nel caso di Mantova, alla concentrazione di discariche, inceneritori e impianti a grande impatto ambientale che minacciano la salute dei cittadini nel territorio di Cremona, il ponte di Casalmaggiore, eternamente chiuso che mette in difficoltà negli spostamenti lavoratori e cittadini di entrambe le province, fino ai problemi di trasporto su ferro comuni ai due territori. Anche Como e provincia, dove certamente non mancano le situazioni critiche, basti pensare all'odissea delle paratie del lungolago, non avranno un rappresentante nella giunta regionale.

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Siamo dunque giunti a marzo ed ancora il Presidente della Provincia di Brescia, Pier Luigi Mottinelli, rifiuta pervicacemente di adempiere al proprio dovere istituzionale e di applicare quanto previsto dallo Statuto provinciale e dal Regolamento dei Referendum

A stretto rigore, l’osservanza delle disposizioni regolamentari oggi vigenti imporrebbe che entro il 30 marzo il Presidente emani il tanto sospirato Decreto di indizione del Referendum consultivo provinciale sull’acqua pubblica. Un passaggio che, a ben vedere, sarebbe assolutamente obbligato: il nostro Comitato ha depositato nei termini previsti la richiesta di convocare un referendum in merito ad un quesito chiaro ed univoco riguardante la gestione del servizio idrico integrato, ben cinquantacinque Consigli Comunali – in rappresentanza di altrettante comunità locali del territorio provinciale – hanno deliberato formalmente la propria adesione a tale iniziativa, la Commissione di Garanzia nominata dalla Provincia ha all’unanimità riconosciuto ammissibile tale quesito e legittima la procedura intrapresa, il Consiglio Provinciale, nel corso dell’ultima sua assemblea dell’anno 2017, ha preso atto di tale pronuncia di ammissibilità.

Soltanto l’ostinata indifferenza frapposta dal Presidente Mottinelli e il perdurare del suo inadempimento impediscono ormai ai cittadini bresciani di esprimere il proprio parere circa la forma con la quale dovrà essere gestita per i prossimi trent’anni la risorsa più importante e vitale che la natura ci regala: l’acqua.

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Elezioni Regionali: 2 candidati presidenti e alcuni candidati locali aderiscono al decalogo “ambientale”
Le adesioni di Gatti (Sinistra) e Violi (M5S) per le rispettive coalizioni, più candidati locali di: LeU, Lista Insieme per Gori, M5S

LOMBARDIA – Due candidati presidenti, a nome delle rispettive coalizioni, più alcuni candidati consiglieri, hanno aderito con convinzione al decalogo “ambientale” proposto nelle scorse settimane dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, associazione che da 28 anni agisce sul territorio comasco, lecchese e della Brianza a tutela dell’ambiente.  
Le adesioni, valide per i rispettivi partiti, sono arrivate direttamente da (in ordine alfabetico): Massimo Gatti (Sinistra per la Lombardia) e Dario Violi (Movimento 5 Stelle).
Hanno poi aderito i seguenti candidati locali:
Daria Doria, Alberto Buccino, Ida Angela Sala, Gianluca Leo, Licia Viganò, Guido Rovi, candidate e candidati di Liberi e Uguali in prov. Como
Sonia Corrado, candidata del Movimento 5 Stelle in prov. Como
Luca D’Achille, candidato della Lista Insieme per Gori in prov. Lecco

Con l'appello/decalogo, il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” ha chiesto ai candidati al Pirellone di dimostrare il loro impegno a favore della tutela del territorio e dell’ambiente naturale, ma anche per la salute e i diritti. Gli impegni chiesti sono 10 punti, attraverso i quali i candidati si sono dichiarati a favore o meno delle proposte ambientaliste.

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LOMBARDIA – Un decalogo “ambientale” per i candidati alle elezioni Regionali della Lombardia. A proporlo è il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, associazione che da 28 anni agisce sul territorio comasco, lecchese e della Brianza a tutela dell’ambiente.  
Con l'appello/decalogo, gli ambientalisti chiedono a tutti i candidati al Pirellone di dimostrare il loro impegno a favore della tutela del territorio e dell’ambiente naturale, ma anche per la salute e i diritti. E lo fanno sottoponendo a loro 10 punti, attraverso i quali i candidati posso dichiararsi a favore o meno delle proposte ambientaliste.

Questi i punti del decalogo predisposto dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”:

TERRITORIO - consumo di suolo zero:
rivedere i contenuti della Legge Regionale sul consumo di suolo, allo scopo di non permettere ulteriori edificazioni e di cancellare nei PGT le previsioni edificatorie non attuate;  
nel contempo incentivare la ristrutturazione e la riqualificazione energetica degli edifici esistenti e delle aree dismesse;  stop a nuovi centri commerciali e all’ampliamento degli esistenti;   interventi per la prevenzione del dissesto idrogeologico

AMBIENTE NATURALE - tutela assoluta Parchi, aree protette e paesaggio:
salvaguardia assoluta dei Parchi e delle aree protette;  politiche di tutela e valorizzazione del paesaggio naturale come valore ambientale e culturale

LAGHI e FIUMI - salvaguardia di laghi e corsi d’acqua:
tutela e disinquinamento delle acque superficiali dei laghi, dei fiumi e dei reticoli idrici;  preservazione delle aree golenali

QUALITA’ DELL’ARIA - contenimento dell’inquinamento atmosferico:
adottare un Piano di emergenza per il risanamento della qualità dell’aria, in particolare attraverso politiche di mobilità sostenibile, di efficientamento energetico degli edifici e di contenimento dell’inquinamento industriale

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