Si è finalmente concluso il mio calvario legato alla presentazione della "Domanda di valutazione multidimensionale a favore di persone con gravissima disabilità e in condizioni di non autosufficienza per ammissibilità alla misura B1 (FNA 2018) ai sensi della DGR 1253 del 12/02/2019". Per me sono stati dieci lunghi giorni costellati di telefonate per evitare continui andirivieni tra casa e Sportello Unico per il Welfare (SUW), sito a Como nel vecchio Sant'Anna e aperto tre giorni alternati alla settimana. Andirivieni che, comunque, non sono riuscita a ridurre a meno di 5. Niente male se si pensa che la misura B1 è destinata ai cosiddetti gravissimi, cioè a persone bisognose di assistenza 24 ore su 24, assistenza di cui, in questo caso, i nostri amministratori hanno ritenuto potessero fare a meno, visto che i cosiddetti caregiver, familiari o stipendiati che fossero, dovevano correre dietro alle scartoffie che ci venivano richieste, e che non andavano mai bene. Al primo appuntamento non hanno accettato la domanda perché non avevo indicato il nome del caregiver familiare. Avevo infatti presentato un'autocertificazione in cui dichiaravo di non disporne e di non volerlo visto che autogestisco dal 2004 (per la verità dal 1999, ma vivevo in un contesto comunitario) l'avvicendarsi dei miei assistenti personali in funzione di una vita indipendente. Due giorni dopo sono andata personalmente per convincerli dell'assurdità della cosa, ma non c'è stata ragione: quei poveri assistenti sociali e medici, ridotti al ruolo di inconsapevoli, incasinati ma diligenti kapò, non si sono accontentati di avvisarmi che avevano precise istruzioni di non accogliere la domanda in assenza di quell'indicazione ma, quando hanno visto che non bastava indorarmi la pillola mostrandomi che in fondo si trattava solo di una formalità, si sono adoperati per farmi capire che io non posso autogestirmi, visto che sono “una gravissima” e, come tale, bisognosa di assistenza 24 ore su 24. Non sono riuscita a spiegare loro che sono in grado di intendere e di volere, cosa che mi sembrava umiliante specificare, considerata l'evidenza! Così i miei 15 anni di autogestione per quei signori è come se non fossero mai esistiti, visto che non sono specificati nelle loro scartoffie; e non esisto come interlocutore, altrimenti perché specificare il nome della caregiver visto che sono io a firmare la domanda?
A questo punto mi chiedo cosa intendono per vita indipendente gli amministratori regionali che l'hanno prevista nella DGR 1253 di cui sopra.
Presente anche Monica Forte, presidente della Commissione Regionale Antimafia.
Si parlerà anche degli incendi nella discarica di Mariano Comense e del controllo “mafioso” della piazza centrale di Cantù, nel corso dell'incontro dal titolo “Le mafie in Lombardia” che si terrà la sera di lunedì 15 aprile a Mariano Comense. Ad organizzare il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, col patrocinio dei Comuni di Mariano C.se, Arosio, Carugo, Inverigo e Lurago d'Erba, ovvero la stessa compagine che da alcuni anni organizza le rassegne sulle mafie dal titolo “5 colpi alla ‘ndrangheta”. Protagonista dell’incontro del 15 aprile sarà un relatore d’eccezione: il prof. Nando dalla Chiesa, uno dei massimi esperti di criminalità organizzata, a livello nazionale e internazionale. Parteciperà all’evento anche Monica Forte, presidente della Commissione Regionale Antimafia. “Come combattere la presenza mafiosa nel nostro territorio” è il sottotitolo che gli organizzatori hanno voluto dare alla serata, sottolineando così l’intento di mobilitare i cittadini del territorio ad azioni concrete per contrastare la criminalità organizzata, purtroppo presente da decenni anche nel territorio marianese e canturino. Nando dalla Chiesa è professore di Sociologia della criminalità organizzata presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università degli Studi di Milano, di cui dirige anche l’Osservatorio sulla criminalità organizzata; parlamentare per tre legislature, ha scritto numerosi libri di analisi e denuncia del fenomeno mafioso. Monica Forte è presidente Commissione speciale Antimafia, anticorruzione, trasparenza e legalità, istituita in seno al Consiglio Regionale. A moderare l'incontro Ester Castano, giornalista de La Presse. Le finalità dell’incontro del 15 aprile sono così espresse da Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”: “L'incontro servirà ad affrontare il tema della presenza mafiosa in Lombardia, con un focus particolare sul nostro territorio. Infatti nel corso della serata si parlerà anche degli incendi verificatisi presso la discarica di Mariano Comense (l’ultimo, molto esteso, dello scorso 25 marzo), oltre che dei fatti di Cantù, per i quali è in corso il processo presso il Tribunale di Como, la cui sentenza è attesa proprio per il giorno successivo all’incontro, ovvero il 16 aprile”. L’incontro del 15 aprile si terrà alle ore 20,45 presso la Sala “San Carlo” di via E. D’Adda n. 17.
Concludono gli organizzatori: “Invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare alla serata del 15 aprile: infatti l’obiettivo che ci proponiamo è quello di approfondire la conoscenza del fenomeno mafioso in Lombardia, ma soprattutto trovare soluzioni per contrastare la presenza della criminalità organizzata nel nostro territorio”.
Altre informazioni sul sito www.circoloambiente.org
CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi”
Sì della Camera alla mozione PD per il contrasto al climate change e per la COP26 in Italia.
"La Camera dei Deputati poco fa ha approvato la mozione PD a mia prima firma per il contrasto al cambiamento climatico e per la candidatura dell'Italia ad ospitare Conferenza Onu delle Parti Cop26 sul clima nel 2020. Sappiamo che non c’è più tempo: l’Accordo di Parigi sul clima del 2015 deve essere attuato, anche se siamo già in ritardo, e l'Europa deve rivendicare una leadership su questi temi perché da qui dipende gran parte della possibilità di orientare verso il giusto verso l’azione globale per il clima”. Lo afferma Chiara Braga, capogruppo PD in VIII Commissione Ambiente e prima firmataria della mozione sull'adattamento al cambiamento climatico e la candidatura dell'Italia alla COP26 nel 2020.
“Ecco perché – spiega la parlamentare comasca - nella nostra mozione abbiamo chiesto impegni precisi al Governo italiano proprio alle posizioni da sostenere con più decisione a livello europeo: rivedere al rialzo gli obiettivi del Piano integrato Energia e Clima, fissare un target di riduzione delle emissioni al 2030 pari o superiore a quello europeo del 40%o e una quota di energia prodotta da fonti rinnovabili significativamente superiore al 32% entro il 2030 oggi prevista a livello europeo, sostenere con forza a livello europeo la proposta di arrivare alla carbon neutrality entro il 2050. La COP26 nel 2020 rappresenta una grande opportunità e un obiettivo possibile: il Governo può contare sulla presenza di istituzioni pubbliche e private che su questo tema, in particolare a Milano e in Lombardia, rappresentano già oggi eccellenze e riferimenti a livello europeo e mondiale".
Si è tenuta questa mattina, in V Commissione Territorio e infrastrutture del consiglio regionale, l’audizione con gli amministratori e le associazioni di categoria della provincia di Como sul tema della strada provinciale Novedratese, dopo l’incidente che ne ha sostanzialmente bloccato la viabilità.
“Abbiamo ricordato ai colleghi consiglieri che se di fatto la chiusura del ponte di Carimate ha creato una serie di gravi criticità, questa è solo la punta dell’iceberg perché il problema è a monte ed è riferito a tutto il sistema viabilistico della bassa provincia comasca, a cominciare dalla questione ancora aperta della Pedemontana”, spiega Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, che ha chiesto la convocazione dell’audizione.
Orsenigo, in apertura di seduta, ha fatto subito presente che, “grazie alla celerità con cui l’amministrazione provinciale e i sindaci dei Comuni interessati sono intervenuti, la provinciale 32 verrà riaperta molto prima del previsto, probabilmente già a Pasqua. E per questo va il nostro plauso a tutti loro. Ma il tema non cambia: c’è la necessità di rivedere l’impianto della viabilità di tutta l’area. L’incidente ha messo chiaramente in luce come la Novedratese sia un’arteria fondamentale, e oltre tutto senza alternative, per l’economia dell’alta Brianza. Ancora di più oggi che è inserita nel sistema viabilistico di Pedemontana lombarda. Faccio presente che dalla relazione che gli amministratori hanno trasmesso al consiglio emerge chiaro come su quella strada il traffico giornaliero medio sia di 28mila veicoli al giorno, di cui i mezzi commerciali e pesanti rappresentano il 16% dei passaggi. Tant’è che la provinciale 32 è inserita nella classificazione regionale in categoria R2 come importante asse di collegamento”.
La presenza del sindaco di Como alla manifestazione di lunedì scorso, organizzata dalla Lega e con il ministro Salvini, è al centro di una lettera di Patrizia Lissi, consigliera comunale del Pd, indirizzata proprio al primo cittadino. Eccola integrale qui di seguito:
“Egregio signor Sindaco, il 2 dicembre di due anni fa si tenne a Como una manifestazione nazionale generata dall’irruzione di alcuni skinheads durante una riunione di ‘Como senza frontiere’, noto come ‘l'episodio di cui trattasi’, secondo il comunicato stampa rilasciato ai tempi dal Comune di Como. Alla manifestazione parteciparono la presidente della Camera dei Deputati, terza carica dello Stato, e cinque Ministri del Governo allora in carica. Cinque Ministri a Como, mi permetta, non si vedono nemmeno al convegno Ambrosetti.
Lei non era presente, come non era presente nessun esponente della sua Giunta. Sui giornali del 9 dicembre 2017 Lei rivendicò la scelta, dichiarando: «È evidente che non si trattava di una mobilitazione di organizzazioni laiche, ma della scelta di una parte politica, ancorché indubbiamente lecita. Nella mia concezione della rappresentanza, l’adesione a una manifestazione di partito è inopportuna per chi dovrebbe rappresentare la pubblica amministrazione. Una manifestazione di partito esclude di per sé la presenza di chi dovrebbe risultare espressione della pubblica amministrazione. Peraltro anche recentemente ho evitato di presenziare ad alcune iniziative di partiti della maggioranza che mi sostiene, rivendicando la mia estrazione civica».
“Il ministro Salvini ieri a Como per la sua consueta passerella elettorale, ha dichiarato che il suo sogno è andare in via Milano passeggiando in Italia.
Forse non sa che i tanti stranieri regolari che vivono e lavorano in via Milano rendono al paese ed alla città un servizio infinitamente maggiore di quello reso dalle sue dichiarazioni senza senso.
Il Partito del ministro deve a tutti noi 49 milioni di euro, denaro che potrebbe essere utilizzato anche per migliorare la città. Sempre il suo partito ha ideato il mostro delle paratie, tuttora difese dal consigliere regionale Turba.
Ancora il suo partito non è in grado di gestire degnamente i servizi sociali comunali che sono ancora degni di un paese civile solo grazie all’impegno dei lavoratori pubblici.
Ci aspetteremmo delle scuse per la palese incapacità della lega in tutto ciò che riguarda la cosa pubblica ma sappiamo che è speranza vana”.
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