“Con l’Alto Lago devastato dagli incendi si dimostra come avesse ancora più senso la mia richiesta di destinare l’altra parte dei 21 milioni di euro, derivanti dalla compensazione ambientale per la costruzione di Pedemontana, sempre alla provincia di Como. Oggi servirebbero per la riforestazione di quelle aree”, lo dice Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, che annuncia la presentazione di una mozione che chiede proprio di destinare i fondi di compensazione alla provincia di Como.
A dicembre Orsenigo aveva presentato un emendamento al Collegato alla Finanziaria 2019 che chiedeva di poter utilizzare quelle somme all’interno del medesimo ambito provinciale, ma era stato bocciato, perciò solo il 20 per cento di quei 21 milioni è rimasto sul territorio destinato alla riforestazione, rispetto ai danni ambientali derivati dalla realizzazione del sistema autostradale. “Evidentemente pochi soldi per poter coprire anche la nuova esigenza dovuta agli incendi. Ecco perché con la mozione riproporrò di destinare ulteriori fondi ai nostri territori. E mi auguro di trovare questa volta l’appoggio dei consiglieri regionali comaschi degli altri partiti. Se hanno a cuore l’Alto Lago e il nostro ambiente naturale non possono bocciare un impegno come questo”, conclude l’esponente Pd.
“Ringraziamo i vigili del fuoco per il lavoro prezioso che stanno conducendo per domare l’incendio sul monte Martica.
Il rogo ha già distrutto almeno 100 ettari di bosco, e al di là del dato che lascia senza parole, purtroppo i danni extra sono già oggi incalcolabili.
I fumi stanno già contaminato l’aria che si respira nella zona aggiungendo diossine e metalli pesanti a una situazione già molto compromessa per l’azione dell’uomo.
I danni per l biodiversità e la fauna sono enormi con la distruzione dell’habitat di mammiferi, uccelli e innumerevoli organismi viventi che, sempre che si siano salvati, hanno perso tane, nidi e futuro. Le piante distrutte non fotosintetizzeranno privando di ossigeno prezioso l’aria.
Un incendio è un debito per l’ambiente, per le generazioni future e per l’economia. Non possiamo infatti dimenticare le ricadute che avrà il rogo sull’attrazione turistica della zona.
Un rogo non è mai per caso e la politica da anni latita nell’opera di difesa del territorio.
“Meno male che la tangenziale doveva essere gratuita: invece, il sistema Pedemontana è uno dei pochi in Italia che sta vedendo un rincaro dei pedaggi”, è il commento di Angelo Orsenigo e Federico Broggi, consigliere regionale e segretario provinciale del Pd, alla notizia, data da Dario Balotta, presidente dell’Osservatorio nazionale liberalizzazioni, infrastrutture e trasporti, dell’aumento tariffario dello 0,5%, già in vigore, sull’autostrada comasca.
“Prima Maroni, poi Fontana, in campagna elettorale, avevano spergiurato che la tangenziale sarebbe diventata gratuita – ricordano Orsenigo e Broggi –. Oggi che la Lega è al governo, nuovamente in Regione e ora anche a Roma, come prima cosa che fa? Aumenta il pedaggio! Da gratuito a più caro: un bel salto di qualità, non c’è che dire. E una bella lezione di coerenza”.
In più riprese abbiamo sostenuto quanto disequilibrio vi sia tra la richiesta di mancata ratifica di un accordo e la richiesta di venir meno al rispetto di una accordo internazionale già ratificato fin dal 1974.
Il Consigliere nazionale svizzero Quadri, ribadendo per l’ennesima volta la richiesta di bloccare i ristorni, non fa altro che venir meno alla volontà popolare dei cittadini elvetici in merito agli accordi internazionali, peraltro espressa recentemente attraverso invidiabili strumenti di democrazia diretta.
Termini come Ratt o Mammelle, non riusciamo a condividerli sia come stile che come dialogo rispettoso tra le parti, facciamo davvero fatica ad intravedere tali sensi figurativi in ciò che viviamo sui territori. La storia parla chiaro dal ’74 ad oggi i nostri territori hanno dimostrato una grande sinergia in un incrocio di domanda e offerta di lavoro per lo sviluppo reciproco e di questo ne hanno potuto solo giovare.
Anche se vi sono continue volontà divisive, noi vediamo in questa collaborazione una Comunità di cittadini figli dello stesso territorio.
Consideriamo il territorio italo-svizzero come una Comunità di cittadini impossibile da scindere e continueremo a lavorare per una maggiore integrazione economica con chi vorrà dialogare con noi.
Riferendosi ai dipendenti del Casinò di Campione, sulla stampa locale il parlamentare Cinque Stelle Giovanni Currò afferma che la riassunzione non è un obbligo. Dicendo così, il deputato non sembra interessato a difendere il lavoro e i lavoratori perché li abbandona al proprio destino, dimenticando come, in questi anni, li stessi dipendenti della casa di gioco si siano tagliati il salario per il bene della comunità. Forse sarebbe opportuno che l'onorevole si impegnasse per limitare il gioco d'azzardo nei bar e nei locali, veri artefici della sempre più crescente ludopatia, sostenendo il gioco protetto come è garantito nei casinò.
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