Regione Lombardia, approvata mozione di FdI in consiglio regionali sull’istituzione di una giornata in ricordo dei militanti neofascisti Ramelli e Pedenovi nelle scuole della Lombardia. Antonello Patta (PRC):«No ad un’altra occasione per manifestazioni apologetiche». Dichiarazione di Antonello Patta, segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista della Lombardia in merito alla mozione approvata dal consiglio regionale lombardo sulla potenziale istituzione di una giornata di commemorazione dei neofascisti Ramelli e Pedenovi. Antonello Patta (PRC): «La maggioranza che governa la Regione Lombardia mostra ancora una volta la faziosità e la spregiudicatezza delle destre nel piegare le istituzioni ad un uso strumentale e di parte in funzione di una revisione della storia del Paese. Come già si fece con l’istituzione della “Giornata del Ricordo” strumentalizzata dai fascisti nostrani quasi in contrapposizione con una “Giornata della Memoria” mai digerita fino in fondo, così oggi si inventa una giornata in ricordo di “alcune” vittime della violenza politica tutta di parte ignorando che già il 9 maggio si ricorda sebbene in forma incompleta le vittime della violenza politica. E’ chiaro, ma forse è proprio questo l’obiettivo delle destre, che se accolta dal Governo nazionale quella giornata diventerebbe l’ennesima occasione per i gruppuscoli della galassia nera per riaffermare e rilanciare, come avvenuto ripetutamente negli ultimi anni, la propria presenza nelle città della Lombardia con manifestazioni in piazze e cimiteri nelle quali con gesti e simboli si inneggia al fascismo e al nazismo in pieno contrasto con le leggi e con la Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza. Chiediamo al Governo nel quale dovrebbe avere voce il M5S di impedire che le scuole della nostra regione diventino il teatro di questa squallida operazione degna del peggiore “minculpop” di fascista memoria».
Il Circolo Pace di Mariano Comense, con il patrocinio del Comune, organizza per venerdì 15 giugno 2018, alle 20.45, nella sala Civica di piazza Roma, l’incontro dibattito sul tema “Aldo Moro: la verità negata”.
Relatore l’on. Gero Grassi, vice presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul rapimento e sulla morte dello statista. Introduzione del prof. Nello Rinaldi, autore di “La buona politica: dialogo immaginario con Aldo Moro”.
Nell’occasione, la famiglia dell’on. Francesco Casati donerà al Circolo Pace un busto di Aldo Moro, realizzato all’epoca da un artista comasco per il compianto deputato di Brenna.
“Il Pd propone un progetto globale di riqualificazione del complesso costituito dalle mura, dalle tre torri e dai giardini circostanti la Città murata, per tenere insieme e valorizzare cultura, turismo e verde, e chiediamo alla Giunta comunale di avviarlo quanto prima”, lo dice Tommaso Legnani, segretario cittadino del Partito democratico, che ricorda come sulla questione sia anche stata depositata una mozione dai tre consiglieri comunali.“Lo avevamo scritto nel programma e ora è giunto il momento di mettere alla prova questa amministrazione che, invece, vuole fare parcheggi dove si potrebbe ampiamente preservare i nostri monumenti – aggiunge Legnani –. Vogliamo vedere la risposta del centrodestra alla mozione che va in tutt’altra direzione”. E il progetto del Pd chiede “la realizzazione di un sistema di illuminazione architettonica di tutta la cinta delle mura e delle torri, che valorizzi la bellezza delle stesse e ne renda sicura e confortevole la fruizione; la riqualificazione e l’arredo dei giardini lungo viale Varese e viale Cattaneo; la messa in sicurezza e la riapertura al pubblico dei giardini pensili tra il Museo Giovio e la Torre di San Vitale, chiusi ormai da troppo tempo, realizzando inoltre un collegamento pedonale dai giardini alla stessa torre”. Inoltre, la proposta dei democratici punta a “valutare, come ulteriore punto qualificante, la fattibilità di una scala interna a Porta Torre e di un terrazzo in cima a essa, per rendere la struttura visitabile dal pubblico, e ad aprire alla visita senza prenotazione la Porta Pretoria, eventualmente come parte di un biglietto unico con Porta Torre”, conclude Legnani.
Dalle ore 17:00 all'1:00 concerti, prove sportive, esibizioni e stand con la partecipazione delle associazioni sportive cernobbiesi . Sabato 16 giugno Cernobbio torna ad ospitare la III edizione della Festa dello Sport quest'anno denominata “Sport sotto le stelle – una notte di sport e di musica”. L'appuntamento è promosso dall'ASD Invincible Diving di Cernobbio, da Lions Cernobbio, dall'Amministrazione Comunale con il contributo di numerose associazioni sportive cernobbiesi, ed avrà inizio alle ore 15:00 con un convegno, organizzato presso la sala Consiliare del Comune di Cernobbio, organizzato dal Comitato provinciale di Como del CONI, dal Panathlon e dal Comitato Italiano Paralimpico dedicato a “Lo sport e l'integrazione dei minori”. A seguire, sul lungolago dalle ore 17:00, la manifestazione coinvolgerà tutte le associazioni sportive del territorio insieme ad alcune società della Provincia di Como coordinate dallo CSEN (Centro Sportivo Educativo Nazionale). Piazza Risorgimento e la riva cernobbiese saranno quindi animati da campi sportivi e da oltre 40 stand dedicati a diverse discipline cui potranno accedere tutti i presenti (visitatori, turisti, atleti...disabili o normodotati). A completare il programma due concerti di musica; una gara di nuoto che dalla sede della Como Nuoto (in prossimità dell'ambito traguardo dei 100 anni di attività della società) avrà il suo arrivo sulla riva cernobbiese; incontri ad alto livello (a cura di Suate Boxe e della Federazione Italiana Pugilato) e dimostrazioni di pugilato per bambini e per persone affette dal morbo di Parkinson; prove pratiche BLS a cura della Federazione Italiana Nuoto Salvamento; laboratori a cura dei ragazzi dei Grest di Cernobbio, Maslianico e Piazza Santo Stefano. Non mancherà spazio dedicato al mondo dei motori. Grazie al Moto Club Piazza Santo Stefano saranno presenti in Riva diverse auto Ferrari e moto Ducati per la straordinaria partecipazione della Ducati Lario Desmo.
Nel giugno 2011 abbiamo votato e vinto il referendum per l'acqua bene comune, bloccando le privatizzazioni ed eliminando il profitto.
Da allora sono cambiati tanti governi e tutti hanno ignorato e contraddetto la volontà popolare favorendo di nuovo la privatizzazione del servizio idrico e degli altri servizi pubblici locali, reinserendo in tariffa il profitto garantito ai gestori e promuovendo fusioni e aggregazioni con le 4 mega-multiutility A2A, Iren, Hera e Acea.
Inoltre, la crisi idrica, aggravata dal surriscaldamento globale e dai relativi cambiamenti climatici, ha fatto emergere le responsabilità di una gestione privata che risparmia sugli investimenti infrastrutturali per massimizzare i profitti.
Ribadiamo che oggi più di ieri è necessaria una radicale inversione di tendenza ed è sempre più importante riaffermare il valore paradigmatico dell'acqua come bene comune, ribadendo che: l'acqua è un diritto umano universale e fondamentale ed è la risorsa fondamentale per l'equilibrio degli ecosistemi; l'acqua è un obiettivo strategico mondiale di scontro con il sistema capitalistico-finanziario; la gestione partecipativa delle comunità locali è un modello sociale alternativo; è necessario giungere ad un sistema di finanziamento basato sulla fiscalità generale e su un meccanismo tariffario equo, non volto al profitto e che garantisca gli investimenti.
Intendiamo anche denunciare come oggi la privatizzazione dell'acqua passa attraverso processi più subdoli come le fusioni tra aziende e i pericolosi meccanismi tariffari predisposti da ARERA, la quale ha dimostrato di non tutelare né il servizio idrico né gli utenti, ma solo gli interessi delle aziende che dovrebbe controllare. Per cui ne chiediamo lo scioglimento e il ritorno delle sue competenze sul servizio idrico integrato al Ministero dell’Ambiente.
Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Luciana Alpi, madre di Ilaria, la giornalista del Tg3 assassinata in Somalia nel 1994 insieme al cameraman Miran Hrovatin, durante un reportage sul traffico di rifiuti tossici e armi tra l'Italia e la Somalia.
Luciana Alpi ha combattuto fino agli ultimi giorni della sua vita per ottenere verità e giustizia per l’omicidio della figlia: solo pochi giorni fa aveva chiesto al Tribunale di Roma che non venisse archiviata l’inchiesta per il duplice omicidio di Ilaria e Miran.
Commentano i responsabili del Circolo Ambiente: “La nostra associazione, che dal 2003 è dedicata alla memoria di Ilaria Alpi, piange la scomparsa di Luciana Alpi che ha combattuto, insieme al marito Giorgio, per avere verità e giustizia, che ad oggi, a distanza di ben 24 anni, non si sono ancora ottenute! È una vergogna per tutta l’Italia, per questo chiediamo che non venga archiviato il processo per l’omicidio di Ilaria Alpi: lo dobbiamo al nostro Paese, al diritto all’informazione, ma soprattutto alla memoria di Ilaria, di Giorgio e, ora, di Luciana Alpi”.
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