Roberto Fumagalli: “Erba ha bisogno della riqualificazione delle aree dismesse, anche per dare respiro alla città”
ERBA (CO) – "A Erba non servono nuove costruzioni, semmai una riqualificazione delle aree dismesse". E' quanto sostiene il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, che interviene in merito al dibattito sulla diminuzione delle entrate economiche derivanti dagli oneri di costruzione nel bilancio del Comune, a seguito di una diminuzione degli interventi edilizi negli ultimi anni. Alcuni esponenti della maggioranza del Comune auspicano una rapida approvazione della variante al PGT, per dare nuovo slancio al settore edilizio.
A tal proposito, ecco quanto dichiara Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente: “Secondo noi la variante al PGT di Erba deve prevedere uno stop al consumo di suolo, ovvero nessuna nuova possibilità di edificazione. In compenso occorre accelerare la riqualificazione delle aree dismesse, cosa di cui si parla da anni ma che di fatto non è mai partita. La riconversione deve essere fatta anzitutto nell'ottica di dare più spazi di vivibilità: laddove ci sono zone industriali ormai dismesse da anni, bisogna prevedere anzitutto delle aree verdi che diano respiro alla città".
Sul tema della diminuzione delle entrare economiche derivanti dalle costruzioni, il Circolo Ambiente ricorda quanto emerso in occasione del dibattito organizzato lo scorso 27 maggio proprio ad Erba (www.circoloambiente.org/comunicati/stop_consumo_suolo_erba_2015.htm), alla presenza di Domenico Finiguerra, ex sindaco di Cassinetta di Lugagnano, piccolo paese della provincia di Milano, primo comune d'Italia con un PGT a "consumo di suolo zero".
Spiegano gli ambientalisti: “Negli ultimi decenni, i comuni sono diventati "schiavi" degli oneri di urbanizzazione, dovendo continuamente prevedere nuova edificazione per garantire nuove entrate economiche. L'esperienza dell'ex sindaco di Cassinetta è di tutt'altro tenore: Finiguerra è infatti riuscito, a fronte di uno stop alla cementificazione, a risanare le casse comunali. E lo ha fatto anche incentivando la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, cioè favorendo la ristrutturazione delle vecchie costruzioni spesso fatiscenti”.
Conclude Fumagalli: "Anche il Comune di Erba dovrebbe seguire questa traccia virtuosa: liberarsi dal giogo degli oneri derivati dall'edilizia; favorire la riqualificazione delle aree dismesse e incentivare le ristrutturazioni; tassare maggiormente le seconde case e i centri commerciali, a partire da "I laghi" che ha abbruttito la città e svantaggiato i piccoli negozi". CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi” Erba, 08 luglio 2015
AVVISO SERVIZIO DI RACCOLTA DEI LIBRI DI TESTO USATI
Perché lasciare invecchiare i vecchi libri di testo in soffitta?
Perche gettarli nel cassonetto?
Possiamo donarli!
A tutti i ragazzi e i genitori della Scuola Secondaria di primo grado di Appiano Gentile
Il Comune di Appiano Gentile organizza una raccolta dei libri di testo usati dai ragazzi che hanno frequentato la scuola secondaria di primo grado.
I libri di testo rappresentano un costo importante nel bilancio familiare. Per questo vogliamo realizzare un magazzino di libri usati al fine di attivare un servizio di comodato d’uso per le famiglie del territorio.
L’iniziativa funzionerà solo attraverso l’aiuto di tutte le famiglie che, donando i propri libri usati, contribuiranno a formare il magazzino.
E’ un gesto di solidarietà che non costa niente, ma che potrà aiutare chi arriverà dopo di noi.
Inoltre contribuiremo a salvaguardare l’ambiente: libri usati = alberi risparmiati
Come donare i libri:
Presso il Comune di Appiano Gentile tutti i giorni da lunedì a sabato rivolgendosi all’Ufficio Segreteria di Villa Rosnati.
Se non puoi portarli chiama al n. 031 972807 (sig.ra Lina). Passeremo noi a ritirarli.
Confidiamo nella collaborazione di tutti!
(Como, 07 luglio 2015) “”Con lacultura si mangia” e lo dimostrano i dati. Le imprese culturali e creative producono 78,6 miliardi di valore aggiunto e ‘attivano’ altri settori dell’economia arrivando a muoverne complessivamente 227, il 15,6% della ricchezza prodotta. Non solo: le imprese che investono in creatività esportano e crescono di più di quelle che non lo fanno. A dispetto di quanti ritengono che investire in cultura, istruzione e innovazione sia un lusso che non ci possiamo permettere i numeri del Rapporto 2015 Io Sono Cultura presentati di recente daUnioncamere e Fondazione Symbola chiariscono, al contrario, come cultura e creatività siano in grado di creare lavoro, ricchezza e bellezza anche nella nostra regione”. Lo dichiara Chiara Brag a , deputata comasca del PD e responsabile nazionale Ambiente del Partito Democratico.
“Como – osserva la Braga - è infatti la quinta provinciaitaliana per incidenza delle imprese culturali sul totale delle imprese presenti nella provincia, Monza e Brianza è quarta, Milano addirittura seconda. Milano inoltre si piazza all’ottavo posto e Como al decimo nella classifica delle migliori dieci province italiane per ricchezza prodotta dal sistema produttivo culturale. Primati che vedono la Lombardia al quarto posto nella graduatoria delle regioni italiane per valore aggiunto del comparto culturale e creativo. Questi dati rafforzano la visione di un territorio che già oggi ha tutti i numeri per fare della cultura un motore di crescita, capace di rilanciare in chiave innovativa anche un pezzo fondamentale della nostra economia, legato alla tradizione del manifatturiero di qualità”.
“Como con Cernobbio e Brunate, - conclude la deputata dem - è entrata qualche giorno fa tra le dieci città finaliste candidate a capitale della cultura italiana per il 2016 e il 2017; una bellissima notizia, che non può che trovare stimolo e forza nei dati contenuti nel Rapporto “Io sono cultura” di cui parleremo venerdì prossimo 10 luglio alle 17.00 alla Fondazione Volta a villa del Grumello con Ermete Realacci”.
Ronago li 03/07/2015
Spett.le AltraComo,
Buongiorno, mi chiamo Alessandro Zangrandi ed abito in Val Mulini a Ronago, Como.
La Val Mulini, propriamente Valle Faloppia, è una piccola e verde valle percorsa da un torrente, la Faloppia, con un piccolo laghetto. Il colore predominante è il verde in ogni stagione grazie agli infiniti rigagnoli che bagnano i prati.
Le organizzazioni locali hanno promosso la creazione di vari sentieri tra cui il "Circuito Turistico Val Mulini" che racchiude in un solo percorso cenni sia storici che ambientali.
Il piccolo laghetto, che è sede di una associazione di cannisti, attira ogni anno i rospi (protetti dalla Convenzione di Ginevra ed inseriti nella lista rossa IUCN come vulnerabili) ed alcuni abitanti si preoccupano di far attraversare la strada agli anfibi nel periodo della riproduzione. E' stato creato il percorso "bosco dell'aglio", un sentiero con cartelli didattici all'interno di un bosco di particolare pregio.
Nei secoli la Val Mulini è stata industrializzata secondo i parametri propri dell'epoca. Prima la valle era sede di numerosi mulini azionati dal torrente; sono ancora visibili alcune ruote ed una segheria completamente azionata dall'acqua. Nella valle sorse la Masseria del Sole, il Roncaccio per tutti, una grande cantina con magazzini, in parte ora adibiti ad abitazione ed in parte bisognoso di attenzioni.
All’inizio del secolo scorso fu costruita una cartiera, una fornace ed una piccola centrale idro elettrica che in grande anticipo sui tempi, rese la valle in parte energeticamente indipendente. Con la guerra le attività cessarono e gli edifici vennero o adibiti ad abitazione o cancellati. Fu poi il contrabbando con la confinante confederazione Elvetica a fare da padrone non ufficiale nella economia locale.
Ci è stata tramandata quindi una valle con una bellezza paesaggistica rara in queste zone, una flora ed una fauna ancora ben presente ed una storia ancora percepibile e visibile. Sono stati scritti ben due libri su Ronago, a firma del Prof. Mascetti, che ci accompagna con la sua enorme cultura in ogni passeggiata organizzata in valle.
Purtroppo, proprio per la sua posizione confinante con la Svizzera, la Val Mulini rischia di allungare la lista dei paesi deturpati dagli interessi economici a discapito dell’ambiente e del benessere degli abitanti.
Da anni numerose cave hanno deturpato la terra nella valle e nei paesi circostanti; vedere il territorio dall’alto è impressionante: le cave sono più grandi dei paesi e sono in continua espansione.
Dopo aver letto l’articolo “sicurezza a rischio per gestire l’emergenza immigrati” pubblicato nei giorni scorsi sulla stampa locale, ci sentiamo fare delle precisazioni e puntualizzare alcuni aspetti.
Il fatto che la Polizia di Stato sia in prima linea nella gestione dei migranti da Ventimiglia a Lampedusa e che questa gestione sia effettuata con sacrificio e impegno dalle colleghe e dai colleghi, non compromette né mette a rischio la sicurezza e il normale servizio ai cittadini.
Le volanti in servizio di controllo e repressione dei reati sul territorio, solo in rari casi sono state utilizzate per il servizio scorta dei profughi da Bresso (MI) a Como; per tali servizi sono state impiegate le pattuglie della Polizia di Frontiera di Ponte Chiasso anche perché hanno una preparazione specifica sul controllo dell’immigrazione. Tuttavia le stesse pattuglie devono essere collaborate da personale preposto alla gestione delle pratiche burocratiche e non lasciate da sole a svolgere tali compiti. E’ necessaria la presenza di un dirigente responsabile in quanto è un delicato servizio di Ordine Pubblico.
Il M5S Lombardia ha depositato un’interrogazione (SCARICA QUI) diretta all’Assessore Regionale Fabrizio Sala, competente per EXPO, riguardante il reclutamento in atto di volontari presso le Associazioni di Protezione Civile da destinare a funzioni di sorveglianza e controllo dei punti critici del sito EXPO di Rho-Fiera.
Iolanda Nanni, consigliere regionale M5S, dichiara: “Ci è stato segnalato da alcune associazioni di Protezione Civile che le Province, coordinate da Regione Lombardia, da metà maggio stanno ricevendo inviti a dare disponibilità di volontari sul sito di EXPO, secondo una specifica turnazione per i mesi da luglio fino al termine della manifestazione. L’anomalia di questo reclutamento sta nel fatto che i volontari di protezione civile vengano richiesti in forma di “volontari di protezione civile alla stregua di privati cittadini” e non in quella di “incaricati di pubblico servizio”. Ciò viene detto verbalmente alle Associazioni in sede di convocazione da parte degli Enti locali. Se ciò fosse vero, questo tipo di richiesta non consentirebbe a chi ne è investito di poter erogare un servizio completo e compatibile con la complessità dell’evento, né in linea con il dettato normativo vigente. Il volontario non investito dell’autorità di cui all’art. 358 del codice penale si troverebbe quindi nella delicata posizione di chi non può agire con quella libertà d’azione prevista di diritto per questo ruolo e risulterebbe pertanto problematico far fronte ad improvvise e complesse necessità o situazioni.”
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