ALZATE BRIANZA e LURAGO D'ERBA (CO) – Dopo il successo dello scorso anno, anche questa estate l'area dello "Zoc del Peric" verrà ripulita da volontari provenienti dall'estero.
Si terrà infatti dal 1 al 15 agosto la seconda edizione del Campo di Volontariato internazionale del PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) dello "Zoc del Peric", un'area naturalistica di grande importanza, ubicata a cavallo tra Alzate Brianza e Lurago d'Erba.
I 15 volontari impegnati nella sistemazione ambientale dell'area proverranno da diversi Paesi: Corea del Sud, Turchia, Repubblica Ceca, Germania, Inghilterra, Spagna, a cui si aggiungeranno alcuni ragazzi italiani. Come detto, durante il Campo verranno eseguiti lavori di sistemazione di alcuni sentieri che attraversano il PLIS dello "Zoc del Peric". Ad organizzare il Campo sono i Comuni di Alzate Brianza e di Lurago d'Erba e il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, in collaborazione con la Pro-loco di Alzate e la Parrocchia di Fabbrica Durini.
I volontari internazionali, le cui attività saranno coordinate dagli attivisti del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, verranno ospitati presso l'Oratorio di Fabbrica Durini, messo gentilmente a disposizione della Parrocchia.
I volontari, oltre al lavoro presso lo "Zoc", avranno modo di visitare i dintorni dell’area Erbese ed alcune tra le località più rinomate del lago di Como.
Altre informazioni sul Campo sul sito www.circoloambiente.org
CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi”
Alzate Brianza, 29 luglio 2015
Petizione indirizzata a Roberto Maroni, Presidente di Regione Lombardia
Alessandro Sorte, Assessore alle Infrastrutture e Trasporti per Regione Lombardia
Su iniziativa del Comitato Pendolari Bergamaschi e con il pieno appoggio dei Rappresentanti dei Viaggiatori alla Conferenza Regionale unitamente ai Comitati Pendolari e alle Associazioni che rappresentano, i viaggiatori del trasporto pubblico ferroviario vogliono dimostrare la propria esasperazione per la pessima qualità del servizio a loro offerto ogni giorno.
Che si tratti di ritardi, soppressioni, pessima gestione dell’informazione a bordo e in stazione, fatiscenza e scarsa manutenzione dei mezzi, oppure tagli applicati e paventati al servizio regionale, i pendolari ogni giorno hanno la netta convinzione di pagare un servizio che di fatto non gli viene reso in modo quantitativamente e qualitativamente accettabile.
A fronte di questa situazione Regione Lombardia ha rinnovato un contratto di servizio a Trenord che non è stato in alcun modo condiviso con
i rappresentanti dei viaggiatori, senza di fatto pretendere nulla in cambio e certamente non un vero miglioramento tangibile del servizio oppure un impegno in termini di manutenzione del materiale rotabile o ancora un piano di investimenti che scongiuri ulteriori peggioramenti e un taglio delle corse regionali.
E’ inoltre necessario richiedere al gestore dell’Infrastruttura nazionale RFI interventi mirati a migliorare la circolazione dei nodi e a Ferrovie Nord Milano investimenti economici diretti a migliorare i livelli di sicurezza attrezzando la Rete con sistemi che intervengano in particolari situazioni di criticità.
Per i pendolari lombardi è quindi arrivato il tempo di cambiare.
Firmando questa petizione i cittadini pretendono da Regione Lombardia una presa di posizione ed un cambio netto nella propria politica dei trasporti, ed in particolare:
1. Un serio programma di crescita e completamento del progetto del sistema ferroviario regionale, sia nella quantità dei servizi che nella qualità attesa. Il servizio non può essere ridimensionato ma deve necessariamente crescere, così come cresce la sua domanda.
2. Un serio programma di investimenti sia sulle infrastrutture che sui rotabili in linea con gli obiettivi e pertanto ci aspettiamo di poter vedere un reale piano di investimenti Trenord a fronte di contratti di servizio finora di fatto regalati.
3. Trasparenza completa nel Contratto di Servizio con Trenord, nelle penali riguardanti guasti e inadempienze nel servizio e nella sua qualità da parte di Trenord e RFI.
Scambiare la propria manodopera con le tasse da pagare. In altre parole barattare l’importo delle imposte che si deve versare mettendosi a disposizione del Comune effettuando lavori socialmente utili. Una misura introdotta a novembre dallo Sblocca Italia, attualmente allo studio da parte di vari paesi italiani. Ed anche a Cernobbio si sta pensando a come dar vita al cosiddetto “baratto amministrativo”.
«Pulizia, abbellimento delle aree verdi, di piazze e strade ma anche manutenzione. Rendere più accoglienti e pulite le proprie città diventerebbe più facile, garantendo soprattutto a chi ha difficoltà nel far quadrare i conti e di regolare la propria posizione ovviando ad esborsi monetari – sottolinea il sindaco di Cernobbio, Paolo Furgoni -. Si tratta di una soluzione già attuata, con diverse differenze, ad esempio in alcuni Comuni dell’Abruzzo o della Sardegna».
«Si tratta di un sistema che verrebbe incontro alle necessità di chi, magari essendo disoccupato, non riesce a far fronte ad alcune imposte – fa eco la vicesindaco, Monica Ferrario -. Gli importi sarebbero trasformati in ore da dedicare alle attività in favore della comunità. In ogni caso l’applicazione pratica di quanto stabilisce la legge (rif. art. 24 della Legge n° 164 del 2014) non è certo semplice. Occorre innanzitutto individuare non solo i contribuenti che possono rientrare in questa categoria, penso soprattutto ai cittadini in stato di forte disagio o con ISEE minimo, ma anche i tributi oggetto del “baratto” ed avere la giusta considerazione di quali siano i costi che il Comune può sostituire con prestazioni d’opera salvaguardando gli equilibri di bilancio. Come detto la strada è praticabile ma tortuosa quindi reputo che la prima concreta applicazione del “baratto amministrativo” avverrà nel 2016. Da parte nostra, come Amministrazione, stiamo lavorando per questo».
(Cernobbio, 22 luglio 2015)
Le lavoratrici ed i lavoratori di OSRA Industries S.r.l. di Castelmarte (CO), che occupa 18 dipendenti, sono in sciopero ad oltranza dal 1 luglio scorso a causa del mancato pagamento delle 6 (sei) mensilità di Gennaio - Febbraio - Marzo - Aprile - Maggio – Giugno 2015. L'azienda inoltre continua a non rispettare i versamenti degli acconti sugli stipendi dei numerosi piani di rientro presentati dalla scrivente organizzazione sindacale unitamente alle lavoratrici ed ai lavoratori, in ultimo quello che prevedeva il saldo delle 13° mensilità, il pagamento della mensilità di Gennaio,e dal mese successivo il pagamento del mese corrente ed il 50% di uno arretrato.
Il 14 luglio, con quattordici giorni pesantissimi di sciopero alle spalle, si è tenuto un incontro sindacale, dove l'azienda ci informava dell'avvenuto saldo della 13° mensilità e dell'impossibilità di far fronte agli altri pagamenti.
Situazione molto difficile aggravata dalla procedura di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria della durata di dodici mesi con pagamento anticipato dall'azienda, siglata il 25/09/2014 con attivazione dal 6/10; anche in questa occasione OSRA non ha effettuato i versamenti di conseguenza la domanda di CIGS è stata integrata con un accordo sindacale di pagamento
Como, 17 luglio 2015 - Entro ottobre saranno riaperti quattro punti
vendita Mercatone Uno: Tavernerio, Roma, Carrè e Pombia. Ivan Talloru,
Filcams Cgil, commenta positivamente l'incontro avuto al Ministero
dello sviluppo economico: "Da parte nostra abbiamo colto
positivamente i progressi e le prospettive immediate che ci sono
state illustrate, soprattutto abbiamo apprezzato il numero delle
manifestazioni di interesse. Come abbiamo più volte avuto modo di
dire, esse si dovranno poi tradurre in proposte concrete ed
irrevocabili di acquisto e il percorso è ancora lungo. Molte delle
manifestazioni di interesse probabilmente non si tradurranno in
proposte concrete, ma è tuttavia evidente che si potrebbe aprire una
competizione positiva fra gli investitori realmente interessati.
Inoltre non è da sottovalutare l’impatto mediatico immediato che la
notizia può avere anche per la ripresa delle vendite, con il
conseguente raggiungimento dell’equilibrio economico necessario per
investire nei punti vendita e per l’elaborazione di un piano
industriale sostenibile". A fronte dell’avanzamento illustrato, che lascia sperare in una
evoluzione positiva della situazione, "abbiamo - continua Talloru
- dovuto sottolineare nuovamente alcuni problemi urgenti non risolti.
Roberto Fumagalli: “Erba ha bisogno della riqualificazione delle aree dismesse, anche per dare respiro alla città”
ERBA (CO) – "A Erba non servono nuove costruzioni, semmai una riqualificazione delle aree dismesse". E' quanto sostiene il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, che interviene in merito al dibattito sulla diminuzione delle entrate economiche derivanti dagli oneri di costruzione nel bilancio del Comune, a seguito di una diminuzione degli interventi edilizi negli ultimi anni. Alcuni esponenti della maggioranza del Comune auspicano una rapida approvazione della variante al PGT, per dare nuovo slancio al settore edilizio.
A tal proposito, ecco quanto dichiara Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente: “Secondo noi la variante al PGT di Erba deve prevedere uno stop al consumo di suolo, ovvero nessuna nuova possibilità di edificazione. In compenso occorre accelerare la riqualificazione delle aree dismesse, cosa di cui si parla da anni ma che di fatto non è mai partita. La riconversione deve essere fatta anzitutto nell'ottica di dare più spazi di vivibilità: laddove ci sono zone industriali ormai dismesse da anni, bisogna prevedere anzitutto delle aree verdi che diano respiro alla città".
Sul tema della diminuzione delle entrare economiche derivanti dalle costruzioni, il Circolo Ambiente ricorda quanto emerso in occasione del dibattito organizzato lo scorso 27 maggio proprio ad Erba (www.circoloambiente.org/comunicati/stop_consumo_suolo_erba_2015.htm), alla presenza di Domenico Finiguerra, ex sindaco di Cassinetta di Lugagnano, piccolo paese della provincia di Milano, primo comune d'Italia con un PGT a "consumo di suolo zero".
Spiegano gli ambientalisti: “Negli ultimi decenni, i comuni sono diventati "schiavi" degli oneri di urbanizzazione, dovendo continuamente prevedere nuova edificazione per garantire nuove entrate economiche. L'esperienza dell'ex sindaco di Cassinetta è di tutt'altro tenore: Finiguerra è infatti riuscito, a fronte di uno stop alla cementificazione, a risanare le casse comunali. E lo ha fatto anche incentivando la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, cioè favorendo la ristrutturazione delle vecchie costruzioni spesso fatiscenti”.
Conclude Fumagalli: "Anche il Comune di Erba dovrebbe seguire questa traccia virtuosa: liberarsi dal giogo degli oneri derivati dall'edilizia; favorire la riqualificazione delle aree dismesse e incentivare le ristrutturazioni; tassare maggiormente le seconde case e i centri commerciali, a partire da "I laghi" che ha abbruttito la città e svantaggiato i piccoli negozi". CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi” Erba, 08 luglio 2015
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