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FP CGIL – CISL DEI LAGHI– UIL FPL – RSU COMUNE DI COMO Como, 20 aprile 2016 - La chiusura dell'asilo nido di Camerlata,
confermata dall'assessore Magni, non risolverà alcun problema strutturale del servizio. Le organizzazioni sindacali e la RSU denunciano l'approssimazione di questa scelta, scollegata da un progetto organico sul futuro dei nidi comunali. Si specula su un problema vero, la carenza di personale, per  determinare una contrazione del servizio. Un quartiere importante e popoloso come Camerlata, che vede oggi una presenza maggioritaria di bambini stranieri quali utenti dell'asilo, viene privato di un presidio strategico. Come si pone la giunta comunale rispetto a buone politiche d’integrazione sociale? Camerlata è un quartiere che, nel futuro immediato, grazie all'auspicato sblocco della cittadella della salute e all'apertura dell'Esselunga potrebbe registrare un grosso incremento demografico. Ha senso non operare questa valutazione? In secondo luogo, il comune di Como ha dimostrato di non voler investire per nulla sul personale del settore. L'ultima assunzione a tempo
indeterminato risale al 2010. Il piano del fabbisogno triennale di personale, presentato nel 2015 (temporaneamente bloccato dalla legge finanziaria), prevede sul 2015 – 2017 trentadue assunzioni. Di queste negli asili nido ne sono previste zero! Nel 2016 andranno in pensione 5 educatrici, il comune risponde con la chiusura di Camerlata, nel 2017 ne andranno in quiescenza 8, quanti altri nidi chiuderanno? Infine stupisce negativamente il percorso NON PARTECIPATO della decisione. Le forze sindacali sono venute a conoscenza della scelta politica dagli organi di stampa, e sono state convocate solo a seguito di questa “fuga di notizie”. Il quartiere, le forze sociali dell'associazionismo territoriale neppure informati, le famiglie dei bambini che hanno partecipato alla riunione con la dirigente sono state ben tre! Per ultimo, le organizzazioni sindacali avevano chiesto che prima di definire la chiusura si valutassero le iscrizioni (avverranno tra il 2 e il 13 maggio). La risposta è: “Non si accettano iscrizioni, ma se ci fosse un boom d’iscrizioni saremmo disposti a riaprire”. La domanda sorge spontanea: come si fa a iscriversi a un nido già chiuso? Il triste presagio avrà conferma con la giunta di mercoledì prossimo: l'amministrazione Lucini ha iniziato la dismissione del servizio.

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I festeggiamenti si svolgeranno mercoledì 20 aprile alle 10 in piazza Cavour alla presenza di oltre 400 bambini e ragazzi impegnati in un flash-mob che avrà per tema la pace e la solidarietà.

“I numeri crescenti dei partecipanti a questo progetto sono il segno di un’attenzione e di una sensibilità nei confronti del mondo e dell’altro che concretizzano il titolo assegnato a Como di Città Messaggera di pace” sottolinea il vicesindaco Silvia Magni, assessore alla Pace e ai Gemellaggi. Il progetto Gemini nasce per far conoscere le attività promosse dal settore Relazioni Internazionali del Comune di Como e sensibilizzare i giovani ai gemellaggi e alla cooperazione.

Fin dalla nascita al progetto collabora operativamente il Centro Servizi per il Volontariato di Como, cui in seguito si sono affiancati l’ong ASPEm (che ha collaborato fino al 2013), il Coordinamento Comasco per la Pace, l’Ufficio Scolastico Territoriale e numerose associazioni e organismi del territorio impegnati nell’ambito della cooperazione.
Oggi Gemini conta sul sostegno anche delle seguenti realtà: Avis, Bambini in Romania, CiaoComo Radio, Como Raku, Cooperativa Questa Generazione, Fata Morgana, Il Sole Onlus, Luminanda, L’isola che c’è, Miciscirube, Mooka Movie, Oltremusica, Progetto My Tv, Qui le stelle, Taiko Lecco, Teatro dei burattini, Teatro Gruppo Popolare, Ukuleles for peace, Università Statale di Milano. Nel corso delle dieci edizioni, Gemini ha coinvolto, gratuitamente, tutti gli istituti scolastici comprensivi di Como, ha visto la partecipazione di 400 classi e 8.400 studenti, insieme alle rispettive famiglie e insegnanti, e ha proposto percorsi, attività, laboratori, incontri, concorsi, spettacoli e manifestazioni, dedicate al tema della pace e della solidarietà.
Nelle ultime tre edizioni, Gemini ha aderito alla Giornata internazionale della Pace promossa dall’associazione Città messaggere di Pace.

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 La chiusura dell'asilo nido di Camerlata,di cui veniamo a conoscenza tramite gli organi di stampa, incontra la netta contrarietà della nostra organizzazione. Avevamo chiesto agli assessori Magni e Marelli di convocare un tavolo di studio relativo alla situazione dei nidi comaschi, ci troviamo invece con una decisione già presa. Occorre dire che dietro quella che viene definita un'opera di razionalizzazione, non si intravede alcun progetto strutturato. Quest'iniziativa apre invece ad un percorso, pluriennale, di dismissione del servizio. E' infatti evidente che se la politica del personale esclude,seppur su numeri limitati dalle norme, alcuna assunzione nel settore, di razionalizzazione in razionalizzazione si arriverà alla chiusura totale. I fatti: il fabbisogno triennale del personale, approvato col parere negativo dei sindacati, non prevede per i prossimi anni nessuna assunzione di personale asili nido. Camerlata rappresenta un quartiere che, con il completamento della cittadella della salute e l'insediamento Esselunga, vedrà,  presumibilmente,  una richiesta di maggiori servizi. Il nido di Camerlata registra una frequenza notevole di stranieri, ha un ruolo di integrazione nel quartiere ed una valenza che va al di la dei numeri. Intraprendere iniziative di questo genere, fuori da un contesto progettuale e senza affiancarlo ad una politica del personale significa scegliere la strada più semplice ma foriera di ricadute negative. La vera razionalizzazione, quella delle mense, registra ritardi preoccupanti ed ipotesi di privatizzazione ormai evidenti. Chiediamo quindi che l'Amministrazione sospenda qualsiasi decisione e dia risposta, alla richiesta reiterata e ad oggi inspiegabilmente inevasa, di convocazione di un incontro di approfondimento con le organizzazioni sindacali.

   Per la Segreteria Fp Cgil Como  Matteo Mandressi

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Il Contratto Nazionale dei Metalmeccanici è scaduto il 31.12.2015. Dopo oltre 6 mesi trattative con Federmeccanica le distanze da colmare sono ancora molte.
Fim-Fiom-Uilm nazionale hanno deciso di non interrompere la trattativa e contemporaneamente iniziare una mobilitazione con 4 ore di sciopero per il 20 aprile.

Fim-Fiom-Uilm di Como organizzano un presidio davanti alla sede di Unindustria Como in via Raimondi, 1.

Prima di avviare un percorso conflittuale abbiamo chiesto un confronto per verificare la possibilità di colmare l'ampia distanza che riguarda vari temi, in particolare quello del salario. Ma l'estrema rigidità delle imprese non l'ha permesso.
Le organizzazioni sindacali non possono accettare che non venga riconosciuto nessun aumento salariale al 95% dei lavoratori. L’impostazione salariale avanzata infatti, sgancerebbe il 95% dei lavoratori dalla sua applicazione, e non si può pensare di dare il contratto ad una parte residuale (5%) dei lavoratori.
Questa impostazione  assume  valenza generale perché si ripercuoterebbe anche sui futuri rinnovi .
Non possiamo nemmeno accettare l’inserimento nella trattativa di temi antiquati come quello di proporre la riduzione dei permessi annui retribuiti (PAR).

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