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ASSEMBLEA VENERDI' 27 ALL'ESTERNO DELLA SEDE DI VIA CAVALLOTTI Como, 25 maggio 2016 - Stato di agitazione dei lavoratori delle agenzie delle entrate di Como. Lo hanno deliberato Fp Cgil, Fp Cisl, Pa Uil, Salfi, Usb, e le Rsu della direzione provinciale di Como. Si lamenta
il blocco degli stipendi, la riduzione dei comparti che segna la cancellazione delle specificità retributive per ciascun settore, l'annunciata e prossima chiusura degli ufficic territoriali di Erba e Cantù, il gravame lavorativo scaturito dalle numerose istanze di collaborazione volontaria e per l'intenso afflusso di utenza in vista per delle prossime dichiarazioni dei redditi. Per queste ragione, dal 19 aprile i lavoratori delle diverse aree si sono sottratti agli orari straordinari e hanno osservato tutte le norme di settore, rallentando i ritmi di lavoro. Come più volte denunciato, i lavoratori dell'ufficio controlli di Como, nonostante la deficienza di organico, sono impegnati nella lavorazione di 6 mila domande di collaborazione volontaria da evadere entro il prossimo settembre, a fronte di questo titanico sforzo la parte datoriale non offre nessun emolumento retributivo, anzi il governo propone la cancellazione dei comparti. Altra e non meno importante criticità si sono riscontrate nell'ufficio territoriale ove l'afflusso di utenza, anche in vista delle prossime scadenze, è di indubbio rilievo rispetto alle unità impegnate. Per tutte queste ragioni e anche in risposta i recenti e frequenti attacchi mediatici, i sindacati e la rsu chiedono a tutti gli
interlocutori istituzionali di proporre misure di salvaguardia alle rivendicazioni così da cessare lo stato di agitazione. Dalle 10 alle 12, è prevista un'assemblea all'esterno della sede in via Cavallotti.

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Como, 17 maggio 2016 – Il blocco totale delle assunzioni di personale, legato alla riforma delle province, la restrizione del turn over per
gli anni prossimi (sostituzione del 25% delle cessazioni) e il mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro (fermo al 2009),
incancreniscono una situazione allarmante: condividiamo le difficoltà scritte al sindaco da parte delle cinque coordinatrici degli asili
nido comunali. Il problema, in realtà, riguarda tutti i servizi, pesantemente sotto organico.«Ricordiamo – spiega Matteo Mandressi, segretario provinciale Fp Cgil - a titolo esemplificativo la polizia locale, che ha dovuto sopprimere la presenza notturna, i cimiteri, prossimi
all'esternalizzazione, i servizi sociali e via dicendo». Il sindacato è però contraria a una chiusura o a una razionalizzazione.
Per questo, è fissato un incontro con l'assessore Magni e la dirigente Gualdoni, previsto per il 24 maggio, nel quale le
organizzazioni confederali chiederanno un progetto di lungo respiro per i nidi comunali, che parta dal presupposto del mantenimento degli
attuali 9 presidi e della riapertura di Camerlata. «La posizione di Cgil Cisl e Uil – continua Mandressi – è contraria
alla chiusura o alla razionalizzazione dei nidi. Se già abbiamo ritenuto sbagliata la sospensione dell'asilo di Camerlata, a
maggior ragione riteniamo erroneo proseguire sulla stessa strada. Nel breve periodo (2016-2018) sono previsti almeno 13 pensionamenti di
personale educativo, senza previsione di sostituzioni. Nel 2015 il piano del fabbisogno triennale del comune di Como prevedeva 32
assunzioni a tempo indeterminato, nessuna nel settore educativo. I numeri quindi ci dicono che, in assenza di nuove politiche, neppure la
chiusura di tre nidi sarà sufficiente. I dieci asili del comune di Como devono continuare a garantire il servizio di qualità di cui la
città ha assoluto bisogno». Anche per questo, da Como, la Fp Cgil parteciperà alla manifestazione unitaria nazionale del 19 maggio a Montecitorio contro lo smantellamento dei servizi scolastici e educativi.

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Como, 17 maggio 2016 - Oggi sono stati presentati i dati circa
l’attività 2015 dell’Ufficio vertenze e procedure concorsuali della Camera del Lavoro di Como. «L’obiettivo – ha commentato Chiara Mascetti, componente di segreteria della Camera del Lavoro di Como – è utilizzare il report come spaccato della situazione circa il mercato del lavoro sul nostro territorio. Siamo passati da 337 fallimenti nel 2014 a 263 nel 2015. In particolare, sono state coinvolte piccole aziende». Il dato, però, indica che la crisi ha compiuto una sorta di selezione naturale: le imprese, spesso sottocapitalizzate e sostanzialmente monocommittenti del vasto mondo del contoterzismo che dovevano fallire, probabilmente sono già fallite negli anni precedenti. «I lavoratori coinvolti sono stati 729 – ha spiegato Giuseppe Augurusa, responsabile Uvl – la voce principale riguarda le procedure concorsuali. Stiamo parlando di un territorio formato per il 90% da realtà di piccolissime dimensioni». Sul fronte delle vertenze, invece, la parte preponderante riguarda il recupero crediti, con un’ampia fetta dedicata ai mancati pagamenti.
Circa le violazioni contrattuali, è significativa l’impugnazione dei licenziamenti, in larga parte derivanti da imprese in assenza di
tutele reali. «La voce relativa all’accertamento del lavoro subordinato – ha continuato Augurusa – attinge alla mole di abusi
delle figure giuridiche improprie in luogo del corretto inquadramento contrattuale, solo in parte insufficiente riviste dal jobs act». Il profilo medio di chi si presenta all’ufficio vertenze è, indifferentemente, quello di un maschio o di una femmina. Di solito italiano, con un contratto a tempo indeterminato e full time, nella metà dei casi iscritto al sindacato, fra i 30 e i 50 anni, appartiene al settore del commercio, edilizia e legno, tessile. I dati non considerano il comparto metalmeccanico. Il 2016 conferma la tendenza del 2015, con un incremento, fino a ora,
delle violazioni contrattuali. «Fra le vertenze significative, alcune con una coda nel 2016, ci sono i fallimenti della ditta Albisetti, dove si è recuperato il 100%, e la vicenda Olmetto, nota vicenda all'attenzione della procura della Repubblica. Al momento, abbiamo recuperato il 54% del credito privilegiato dei lavoratori». C’è poi la questione, ancora in corso, con l’Asf: «Rischia di complicarsi parecchio – ha concluso Augurusa – abbiamo vinto in primo grado la causa per la produttività degli autisti assunti in somministrazione, circa una ventina. Speravamo si trovasse l’accordo, l’azienda ci risulta abbia ricorso in appello. Nel frattempo si sono aggiunti altri 60 lavoratori le cui prime udienze
sono previste a giorni. La scuola, invece, c’impegna in due vertenze collettive, una circa il riconoscimento dei diplomi magistrali per
l’inserimento nella graduatoria a esaurimento, con la recenti positive sentenze del Tribunale di Como, l’altra riguarda l’assunzione per chi
ha superato i 36 mesi di contratto a termine»

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PRESTO SUL SITO SARANNO DISPONIBILI CONTRIBUTI VIDEO, CONTRIBUTI FOTOGRAFICI E MOLTE VIDEOCONFERENZE REGISTRATE.
Per il momento grazie da parte di tutto lo staff di Now Festival per il contributo che avete voluto dare a questa manifestazione, per la vostra presenza, per la vostra passione. Siamo alla prima edizione, grazie anche per i vostri consigli ne faremo tesoro per la prossima edizione.
(SCARICA IL PDF )
Si è chiusa domenica sera con il concerto di Giovanni Truppi sul prato di Villa Erba la prima edizione di Now Festival del Futuro Sostenibile.
Una prima edizione che ha visto la presenza complessiva di 7000 persone nei tre giorni del festival, tra i visitatori molte famiglie e bambini e tanti giovani presenti agli eventi serali. Sold out la serata di venerdì con Artifisciò, uno spettacolo teatrale che ha davvero caricato e divertito tutti i 700 presenti; una bella serata il sabato con la musica dei C'monTigre, dei Clap Clap  e dei Dumbo gests mad, presenti nel corso della lunga serata 800 giovani. Tantissimi gli incontri e gli argomenti messi in luce durante il Festival. 135 espositori, 42 incontri in totale con più di 100 relatori. Oltre 30 laboratori e proposte di animazione.
Un progetto a cui hanno aderito e contribuito, in diversa misura, più di 40 organizzazioni, tra enti, associazioni, fondazioni e imprese.
Il programma culturale ha visto uno dei momenti più significativi e coinvolgenti nella conferenza, organizzata in collaborazione con Fondazione Cariplo, tenuta da Gunter Pauli, le cui proposte e riflessioni sono parse davvero in linea con il concept e la cultura che il Festival ha voluto proporre: apertura a tutti i soggetti in campo, istituzioni, imprese, organizzazioni; valorizzazione di tutti i progetti capaci di incidere realmente e contemporaneamente nell'economia e nella società; una visione che considera come risorse gli scarti dei processi produttivi, un'attenzione “al cuore” e alle motivazioni profonde di cui ogni persona è portatrice. Concetti e idee per altro che sono spesso tornati durante molti altri incontri pur se legati ad ambiti diversi, mostrando la reale trasversalità di un nuovo approccio culturale che sta facendosi strada.
"Il Now Festival è stata una eccellente cornice per fare incontrare esperti, enti impegnati nelle sfide ambientali e sociali, cittadini e famiglie e farli discutere di temi fondamentali - sottolinea Elena Jachia di Fondazione Cariplo - Come è emerso durante l'incontro con Gunter Pauli, abbiamo bisogno di adottare un nuovo paradigma economico, attento alla sostenibilità di lungo periodo, alla capacità di generare valore per l'uomo, la società e l'ambiente e di assicurare un reddito dignitoso a chi produce beni primari e cura il territorio. Il ruolo della Fondazione Cariplo è anche quello di offrire un'occasione di formazione e crescita culturale agli enti del terzo settore, in un percorso di Capacity building che renda più efficace il loro impegno"

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