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lunedì 17 settembre 2012Teodoro Margarita: "Bioregionalismo come consapevolezza del proprio vivere nel luogo"

Fiume Lambro in piena
Un'azione bioregionalista sul Lambro
 
A qualcuno non sarà sfuggito che nei giorni scorsi ad Aliano, Basilicata, il "paesologo" Franco Arminio ha organizzato un fine settimana sui luoghi nei quali Carlo Levi ambientò il suo "Cristo si è fermato ad Eboli", un romanzo basato sul confino dello scrittore nel paese lucano.

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27 Luglio 2012
/Oggi ricorre un anno dall´ultima visita degli avvocati al loro assistito, il leader kurdo Abdullah Öcalan./

Da un anno il governo turco dell´AKP sottopone il leader kurdo Abdullah Öcalan a totale isolamento sull´isola-prigione di Imrali.

L´iniziativa Internazionale "Libertà per Öcalan -- Pace in Kurdistan" ha rilasciato un comunicato nel giorno che segna ormai un anno di isolamento.

Il leader kurdo Öcalan non è stao in grado di incontrare i suoi legali dal 27 Luglio 2011. Da allora, lui e altri cinque prigionieri detenuti
sull´isola sono stati tagliati fuori dal mondo esterno. Nè i suoi familiari nè i suoi avvocati sono stati autorizzati a visitarlo. Neanche
le chiamate telefoniche o le comunicazioni scritte sono possibili.

L´Iniziativa Internazionale sottolinea che "anche nella legislazione turca -- che non tende ad essere tenera con i prigionieri politici- non ci sono basi legali per questo isolamento
totale. Ogni settimana vengono citate deboli scuse -- traghetto malfunzionante o cattive condizioni atmosferiche- per impedire che le visite dovute abbiano luogo. Ad ogni
modo, sia il Primo Ministro Erdogan che il Ministro della Giustizia Ergin hanno pubblicamente dichiarato che è il governo stesso a bloccare ogni visita".

Secondo l´Iniziativa Internazionale "ciò dimostra la completa arbitrarietà del governo AKP, i cui rappresentanti difendono pubblicamente le violazioni della legge, non appena si tratti di
questioni riguardanti i kurdi. Un´altro sviluppo scandaloso è stato l´arresto dell´intero team di difesa di Öcalan, costituito da 36 avvocati, che sono
attualmente in carcere da più di sei mesi".

Il vero scandalo, comunque, come fa notare il comunicato dell´Iniziativa Internazionale, è il "silenzio dei paesi stranieri. La Convenzione Europea sui Diritti
Umani è valida in 47 stati. Quando si tratta di kurdi, a quanto pare, non è così. Almeno non per Abdullah Öcalan. Il Consiglio d´Europa delega la responsabilità della prigione-scandalo
sull´isola di Imrali al Comitato per la Prevenzione della Tortura (CPT), che non ha potere in materia, ed ignora deliberatamente la questione.
Anche la tanto apprezzata Corte Europea dei Diritti dell´Uomo non è stata finora capace di definire il fatto dell´isolamento".

L´Unione Europea sembra "lontana dall´occuparsi del processo di costruzione di una Turchia modello per il mondo arabo affinchè si interessi di "incidenti di
percorso", quali il conflitto tra lo stato turco e i suoi cittadini kurdi", osserva l´Iniziativa Internazionale, aggiungendo che "nella crisi siriana, il ruolo di pressione di Ankara
sui diritti umani e lo stato di diritto in Turchia sembra troppo importante per l´UE e la NATO. L´Occidente agisce da Giano bifronte, ma questo gli si ritorcerà
contro, non appena i kurdi siriani, all´alba dell´apparizione di una nuova regione autonoma kurda, prenderanno il loro posto in una Siria nuova. Non si dimenticheranno di questo
approccio ipocrita alla questione kurda".

Anche nel contesto turco l´isolamento totale di Öcalan non ha senso. "E´ stato lui stesso ad avere la capacità di spingere la guerriglia kurda a mantenere numerosi cessate il fuoco. Le
sue proposte costruttive per una soluzione politica, delineate nella Road Map, hanno formato la base di 3 anni di negoziati tra il governo turco e il Partito dei Lavoratori del
Kurdistan (PKK) per una soluzione pacifica del conflitto. La soluzione era a portata di mano; Recep Tayyip Erdogan ha fatto fermare improvvisamente i negoziati e
intensificato gli attacchi contro la società civile kurda".

Ciò non ha risolto i problemi ma ne ha creati di nuovi. Gli scontri tra la guerriglia kurda e l´esercito turco si sono riaccesi, la situazione si presenta fangosa. "Ma anche Erdogan -- ha aggiunto il comunicato --
dovrà realizzare che la questione kurda può essere risolta solo attraverso il dialogo. I negoziati quindi devono essere ripresi per evitare un ulteriore spargimento di sangue".

Le azioni intraprese da Öcalan negli ultimi anni hanno provato che il leader kurdo è capace di giocare un ruolo di equilibrio per quanto riguarda gli interessi turchi e kurdi. Questo equilibrio è il
presupposto per una pace duratura che sia accettabile da entrambe le parti.

Confermando che ormai la palla è nelle mani dei tribunali dello stato turco per rimettere a posto la situazione, il comunicato dell´Iniziativa Internazionale si conclude sottolineando ancora una volta che "la
scarcerazione di Öcalan è inevitabile, in quanto contributo vitale per la soluzione del conflitto".

 

ANF / NEWS DESK
ANF NEWS AGENCY
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Ho appena creato una nuova petizione
e spero vi andrà di firmarla; si chiama: http://www.avaaz.org/it/petition/No_Pedemontana/

E' una questione molto importante per me e insieme possiamo fare qualcosa per risolverla! Se firmate la petizione e poi la condividete con i vostri amici e contatti, potremo raggiungere presto il nostro obiettivo di 100 firme e fare pressione per ottenere il risultato che vogliamo.


Clicca qui per saperne di più e firmare:
http://www.avaaz.org/it/petition/No_Pedemontana/


Campagne come questa partono sempre in piccolo, ma crescono se persone come noi vengono coinvolte. Per favore prenditi un secondo e aiutaci ora firmando e passando parola.

Grazie mille,
Mario

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