L’Arci di Como chiede l’intervento del governo per l’emergenza umanitaria a Como San Giovanni.
La solidarietà non può essere lasciata sola. La straordinaria dimostrazione di solidarietà dell’associazionismo, dell’attivismo politico dal basso e del volontariato comasco non può essere utilizzato dal governo per sfuggire alle responsabilità della gestione della gravissima crisi umanitaria in corso a Como con l’arrivo di migliaia di profughi in fuga da guerre, violenza e povertà. Ora anche il governo deve fare la sua parte. Como non può essere lasciata sola.
Il Comune ha fino ad ora coordinato gli interventi della Caritas, della Croce rossa, della Parrocchia di Rebbio, della Rete Como senza frontiere e degli innumerevoli altri e altre che generosamente si sono attivati organizzando ogni forma di azione positiva, mettendo a disposizione generi di prima necessità, attivando mense come quella della parrocchia di Sant’Eusebio che fornisce già più di 200 pasti alla sera o proponendo ai migranti occasioni di solidarietà culturale come con l’iniziativa animata da Filippo Andreani e da molti altri artisti con l’Arci e la rete Como senza frontiere alla Stazione San Giovanni il 27 luglio e il concerto di Fatoumata Diawara dell’1 agosto alla mensa della parrocchia di Sant’Eusebio. Persino dalla vicina Svizzera, il cui governo è responsabile della ulteriore chiusura delle frontiere in dispregio persino delle Convenzione di Ginevra, è venuto un essenziale contributo con l’associazione Firdaus che assicura quotidianamente un pasto ai migranti mentre anche da altre regioni italiane si è messa all’opera la rete della solidarietà.
Como, 3 agosto 2016 - Dopo parecchi incontri in sede aziendale finalizzati alla definizione di un accordo sindacale di cassa integrazione straordinaria per crisi che dal 1 ottobre 2016 al 30 settembre 2017 coinvolgerà 130 lavoratori (80 per Holcim e 50 per aggregati) su un totale di 213 (113 e 100) dipendenti, in data odierna presso gli uffici Arifl di Regione Lombardia, è stato siglato un accordo che soddisfa gran parte delle nostre richieste. Il primo obiettivo raggiunto è stato l'abbattimento del numero di esuberi dichiarati che sono passati dai 73 (43 per holcim e 30 per aggregati) agli attuali 59 (33 più 26) con l'impegno di un ulteriore riduzione attraverso dei tavoli tecnici di merito formato dalle Rsu con la direzione aziendale. Contestualmente verrà aperta una procedura di mobilità non oppositiva in cui è inserito un piano sociale a favore di tutti i lavoratori coinvolti. A questi dipendenti verrà riconosciuto quanto segue: un incentivo all’esodo del valore di 60 mila euro per tutti i lavoratori che presenteranno la non opposizione entro il 31 dicembre 2016. L'incentivo sarà di 45 mila euro per quelli che presenteranno la non opposizione tra il 1 gennaio e il 31 maggio 2017. Per chi presenterà la non opposizione tra il 1 giugno e
il 15 luglio 2017 l'incentivo sarà di 30 mila euro. È previsto un incentivo a favore dei lavoratori che vorranno usufruire di iniziative
di outplacement della durata di 9 mesi. C'è l'impegno di Holcim per la ricollocazione presso altre società del gruppo ed anche
un incentivo all'esodo per le persone che perfezioneranno un'assunzione grazie all'intervento della società; ma di grande importanza sarà l'impegno per la ricollocazione interna, percorso fondamentale che vedrà impegnate tutte le RSU di Merone, Ternate e di calcestruzzi, con la direzione aziendale per ridurre il numero di esuberi attraverso percorsi formativi e di internalizzazione di processi di lavoro attualmente
Per coordinare gli sforzi per un pasto caldo, nasce il gruppo facebook:
https://www.facebook.com/groups/151083831985861/153986381695606/
Un utile vademecum dedicato alla sicurezza contro furti, rapine e truffe, rivolto in particolar modo alla terza età, realizzato in collaborazione
con la locale stazione dei Carabinieri, è stato distribuito dallAmministrazione Comunale di Cernobbio insieme ai bollettini per il pagamento della tassa dei rifiuti. Si tratta di uniniziativa presa in accordo con il Luogotenente Gerlando Tantillo, Comandante dei Carabinieri di Cernobbio, visto il successo ottenuto lo scorso inverno da un incontro dedicato a questa tematica ospitato dal Centro Civico di Rovenna commenta in proposito il sindaco, Paolo Furgoni -. In quelloccasione sono stati descritti tutta una serie di situazioni che sfociano spesso in un danno per anziani e famiglie e alcuni buone pratiche per limitarli. Al fine di informare tutta la popolazione è stato deciso quindi di realizzare un piccolo vademecum che descrive le casistiche più frequenti di tali reati e le accortezze da prendere». La importante iniziativa civica del Comune di Cernobbio ha poi trovato un originale modo di diffusione: «Al fine di raggiungere tutte le famiglie di Cernobbio abbiamo deciso di allegare il vademecum ai bollettini per il pagamento della tassa per i rifiuti. Questo perché si tratta di una documentazione che, nolente o dolente, ogni cittadino deve consultare.
In questo modo siamo sicuri che i consigli utili per la sicurezza verranno, per lo meno, consultati». Si segnala, infine, che il vademecum è stato pubblicato sul sito internet istituzionale del Comune di Cernobbio:
www.comune.cernobbio.co.it insieme ad unanaloga pubblicazione, sempre in formato digitale, realizzata nello scorso mese di giugno dalla
Prefettura di Como.
QUESTA RIFORMA DELLE CAMERE DI COMMERCIO
E’ UN DANNO PER LE IMPRESE, PER I PROFESSIONISTI, PER I LAVORATORI.
CI VUOLE UNA RIFORMA CHE POTENZI IL SISTEMA DELLE CAMERE DI COMMERCIO,
CHE NE FACCIA IL FULCRO DELLA RIPRESA DELLE AZIENDE ITALIANE
La riforma delle Camere di Commercio che il Governo vuole chiudere in questi giorni estivi, è un danno per le imprese italiane, per i professionisti e per i lavoratori delle Camere, che dispongono di professionalità uniche nel sistema della pubblica amministrazione italiana.
Questo è quanto sottolineiamo con forza.
In un periodo storico-economico in cui è necessario potenziare gli strumenti a supporto del mondo del lavoro, e quindi potenziare le Camere di Commercio, il Governo vuole ridurle a enti burocratici che non saranno più in grado di offrire servizi moderni alle aziende italiane. Ma la strada di riforma della pubblica amministrazione deve essere lastricata di innovazione, non di riduzione delle Camere di Commercio, dei servizi alle imprese, dei dipendenti.
Per far ripartire il sistema imprenditoriale italiano, le Camere di Commercio vanno rafforzate, con servizi nuovi e innovativi, che vadano a sommarsi ai servizi attualmente esistenti.
Le imprese non ci chiedono altro che celerità e innovazione.
Per questi motivi chiediamo al Governo e a tutti i parlamentari e alle forze politiche che hanno a cuore il futuro delle imprese italiane, di modificare subito il decreto di riforma che passerà in Consiglio dei Ministri il 5 agosto, che non crea altro che disservizi al sistema imprenditoriale, e chiediamo di riscriverlo, focalizzando su innovazione, ampliamento di servizi, mantenimento del personale e delle sedi territoriali. L’attuale bozza di decreto, invece, è sostanzialmente identica alla bozza che circolava a gennaio scorso: uno schema di riforma penalizzante per ogni soggetto del sistema economico.
(Roma, 27 luglio 2016) “Nei giorni scorsi abbiamo presentato un’interrogazione per chiedere al ministro degli Interni quali iniziative intenda assumere nei confronti di quei comuni che, come San Fermo della Battaglia, non rispettano le disposizioni di legge in materia di parità di genere nella composizione delle giunte comunali. Le nome vigenti, infatti, prevedono e garantiscono la presenza di entrambi i sessi nelle amministrazioni pubbliche. Nello specifico, la legge Delrio prescrive che, nelle giunte dei Comuni con popolazione superiore ai tremila abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento”. Lo dichiarano i deputati comaschi Chiara Braga e Mauro Guerra dopo aver registrato l’ostinazione del Comune di San Fermo, nonostante le numerose sollecitazioni del gruppo di minoranza, a non rispettare la rappresentanza di entrambi i sessi nella formazione della giunta.
“In alcuni comuni italiani, e purtroppo San Fermo della Battaglia appartiene a questo gruppo, assistiamo – continuano gli esponenti dem - ad una ingiustificata assenza o sottorappresentanza del genere femminile nella composizione degli organismi esecutivi con la conseguente violazione delle norme riguardanti la parità di genere”.
“Nel caso specifico del comune comasco siamo in presenza di una giunta formata esclusivamente da soli uomini in cui non si è voluto, avanzando motivazioni del tutto inadeguate e pretestuose, prendere in giusta considerazione la possibilità, prevista dallo statuto comunale, di procedere alla nomina di assessori esterni e quindi di garantire, come previsto dalla legge, la presenza di entrambi i sessi nell’esecutivo comunale. Da notare come anche il consiglio del comune di San Fermo, risultante dalle elezioni dello scorso 5 giugno, conti la presenza di una sola donna, peraltro eletta nella lista di minoranza”.
“La presenza di entrambi i generi nelle giunte comunale – concludono Braga e Guerra - non è una prescrizione eludibile, da applicare a discrezione dei sindaci di turno, ma un principio vincolante previsto sia dalla Costituzione che da diverse altre leggi, garantito da sentenze dei Tar e da rilevanti pronunce del Consiglio di Stato che hanno inequivocabilmente ribadito il carattere inderogabile della percentuale di quote rosa nelle amministrazioni pubbliche”.
“Il mancato rispetto di questo principio di democrazia paritaria, è indice di una forma mentis che sottovaluta culturalmente, ponendoli in secondo piano, il ruolo e le capacità femminili nell’ambito della sfera pubblica; un’impostazione mentale che non possiamo più accettare”.
In allegato il testo dell'interrogazione a risposta in Commissione presentata
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