(Como, 9 agosto 2016) "Gli incontri di oggi, con il Prefetto di Como Corda prima e con il Sindaco Lucini e l'Assessore Magatti poi, insieme ai contatti di questi giorni con il Ministero dell'Interno, confermano che si stanno definendo le modalita' concrete, con la disponibilita' delle relative risorse, anche finanziarie e logistiche, per dar corso ad adeguati interventi sulla situazione dei migranti alla stazione di Como San Giovanni. Interventi che attengono sia la logistica dell'accoglienza che la gestione e il controllo dei flussi, in entrata e in uscita dalla citta', ai fini di un complessivo alleggerimento della situazione. L'impegno serio e concreto, nostro e delle altre istituzioni, proseguirà proficuamente nei prossimi giorni". Lo dichiarano i deputati comaschi del Partito Democratico Chiara Braga e Mauro Guerra al termine degli incontri di questa mattina volti a definire una soluzione alla situazione dei migranti alla stazione San Giovanni.
8 mila euro: a tanto ammontano le donazioni arrivate – su disposizione del coordinamento comasco dei servizi per la grave marginalità – sul conto corrente predisposto dalla Caritas diocesana di Como per l’emergenza.
Circa 2 mila euro sono già stati spesi per l’acquisto di generi alimentari deperibili (tutto ciò che non viene raccolto dalla Croce Rossa), biancheria intima e materiale per le docce.
Per chi volesse contribuire può farlo sul conto corrente bancario presso Credito Valtellinese -
IBAN: IT 95 F 05216 10900 0000 0000 5000 intestato a Caritas Diocesana di Como - viale Battisti 8 - 22100 Como. Con l’indicazione nella causale: “emergenza stazione”.
La situazione migranti è oggi del tutto, o quasi, gestita dal volontariato comasco e da volenterosi cittadini che stanno sopperendo alla latitanza istituzionale.
Il tanto sbandierato coordinamento del 21 luglio 2016 ha unicamente elencato i servizi offerti dai diversi attori seduti al tavolo ma
nulla si è fatto per approntare una risposta di lungo periodo.
L'attuale situazione, con la presenza di oltre 300 migranti a San Giovanni, era già prevedibile.
In commissione comunale III (commissione Sociale), abbiamo più di un mese fa, sottolineato la mancanza delle istituzioni che a nessun
livello hanno saputo intervenire: il Governo è inesistente, i deputati comaschi anche, il Prefetto si limita a poco più dell'indispensabile, il Comune di Como nella persona dell'ass.
Magatti non risponde neanche ai propri doveri di legge; 90 MSNA (nda, minori stranieri non accompagnati) stazionano ai giardini invece di
essere presi in carico dall'Ente.
Il consiglio comunale, maggioranza e minoranza tutta, non ha ritenuto di dover intervenire in maniera ufficiale: in sede di bilancio nessun
ODG è stato proposto o votato sul tema, non sono state individuate e nemmeno cercate risorse disponibili.
I migranti non diventino strumento di propaganda elettorale, né pro ne contro, ma che siano individuate soluzioni di accoglienza al di là
dell'emergenza contingente, Como città di confine lo resterà per sempre.
Luca Ceruti
Movimento 5 Stelle
L’Arci di Como chiede l’intervento del governo per l’emergenza umanitaria a Como San Giovanni.
La solidarietà non può essere lasciata sola. La straordinaria dimostrazione di solidarietà dell’associazionismo, dell’attivismo politico dal basso e del volontariato comasco non può essere utilizzato dal governo per sfuggire alle responsabilità della gestione della gravissima crisi umanitaria in corso a Como con l’arrivo di migliaia di profughi in fuga da guerre, violenza e povertà. Ora anche il governo deve fare la sua parte. Como non può essere lasciata sola.
Il Comune ha fino ad ora coordinato gli interventi della Caritas, della Croce rossa, della Parrocchia di Rebbio, della Rete Como senza frontiere e degli innumerevoli altri e altre che generosamente si sono attivati organizzando ogni forma di azione positiva, mettendo a disposizione generi di prima necessità, attivando mense come quella della parrocchia di Sant’Eusebio che fornisce già più di 200 pasti alla sera o proponendo ai migranti occasioni di solidarietà culturale come con l’iniziativa animata da Filippo Andreani e da molti altri artisti con l’Arci e la rete Como senza frontiere alla Stazione San Giovanni il 27 luglio e il concerto di Fatoumata Diawara dell’1 agosto alla mensa della parrocchia di Sant’Eusebio. Persino dalla vicina Svizzera, il cui governo è responsabile della ulteriore chiusura delle frontiere in dispregio persino delle Convenzione di Ginevra, è venuto un essenziale contributo con l’associazione Firdaus che assicura quotidianamente un pasto ai migranti mentre anche da altre regioni italiane si è messa all’opera la rete della solidarietà.
Como, 3 agosto 2016 - Dopo parecchi incontri in sede aziendale finalizzati alla definizione di un accordo sindacale di cassa integrazione straordinaria per crisi che dal 1 ottobre 2016 al 30 settembre 2017 coinvolgerà 130 lavoratori (80 per Holcim e 50 per aggregati) su un totale di 213 (113 e 100) dipendenti, in data odierna presso gli uffici Arifl di Regione Lombardia, è stato siglato un accordo che soddisfa gran parte delle nostre richieste. Il primo obiettivo raggiunto è stato l'abbattimento del numero di esuberi dichiarati che sono passati dai 73 (43 per holcim e 30 per aggregati) agli attuali 59 (33 più 26) con l'impegno di un ulteriore riduzione attraverso dei tavoli tecnici di merito formato dalle Rsu con la direzione aziendale. Contestualmente verrà aperta una procedura di mobilità non oppositiva in cui è inserito un piano sociale a favore di tutti i lavoratori coinvolti. A questi dipendenti verrà riconosciuto quanto segue: un incentivo all’esodo del valore di 60 mila euro per tutti i lavoratori che presenteranno la non opposizione entro il 31 dicembre 2016. L'incentivo sarà di 45 mila euro per quelli che presenteranno la non opposizione tra il 1 gennaio e il 31 maggio 2017. Per chi presenterà la non opposizione tra il 1 giugno e
il 15 luglio 2017 l'incentivo sarà di 30 mila euro. È previsto un incentivo a favore dei lavoratori che vorranno usufruire di iniziative
di outplacement della durata di 9 mesi. C'è l'impegno di Holcim per la ricollocazione presso altre società del gruppo ed anche
un incentivo all'esodo per le persone che perfezioneranno un'assunzione grazie all'intervento della società; ma di grande importanza sarà l'impegno per la ricollocazione interna, percorso fondamentale che vedrà impegnate tutte le RSU di Merone, Ternate e di calcestruzzi, con la direzione aziendale per ridurre il numero di esuberi attraverso percorsi formativi e di internalizzazione di processi di lavoro attualmente
Per coordinare gli sforzi per un pasto caldo, nasce il gruppo facebook:
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